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Dall'impatto con San Siro al lavoro con Antonio Conte, passando per alcuni aspetti della vita privata. Romelu Lukaku si è raccontato a Sky Sport e Inter Tv. L'attaccante belga ha parlato a 360 gradi della sua vita, dentro e fuori dal campo, e del suo arrivo in nerazzurro con una partenza super grazie al gol nel 4-0 contro il Lecce alla prima a San Siro.
"Entrare in campo a San Siro per la prima volta è stato incredibile, sono uscito per il riscaldamento mi sono guardato attorno ed era praticamente già pieno ed è la prima volta che ho avuto davvero la pelle d’oca. [...] Mi mancava un ambiente così caldo, con le bandiere, lo stadio pieno prima dell'inizio della partita. Era speciale, mi sono emozionato: avevo la pelle d'oca perché si sentiva e respirava la storia del club. Ho pensato a tutti i grandi calciatori che hanno giocato in quello stadio, ad ogni azione la gente ci ha incitato". Lukaku si è subito innamorato di San Siro. E l'esordio nel suo nuovo stadio difficilmente lo dimenticherà: "Sono sempre pronto e mi preparo bene. In occasione del gol sapevo semplicemente dove sarebbe andata a finire la palla: è stato un momento fantastico, c'era tutta la mia famiglia allo stadio. E poi sapevo che avremmo vinto, anche perché ci siamo allenati benissimo".
Lukaku svela un retroscena sulla sua infanzia, che si lega proprio con l'Inter e i colori nerazzurri: "La prima finale che ho visto in tv è stata Inter-Lazio 3-0 (Coppa Uefa 1997-1998, ndr) al Parco dei Principi - ha rivelato - Questo è uno dei motivi per cui ho sempre seguito il calcio italiano. Non mi dimenticherò mai il gol di Ronaldo e le sue finte a Parigi, che spettacolo. E poi adoravo Adriano: alto, mancino... Mi piaceva tantissimo".
Lo ha inseguito a lungo, prima al Chelsea e poi all'Inter e finalmente le loro strade si sono incontrare. Antonio Conte ha accolto Lukaku, un calciatore che ritiene perfetto per la sua idea di calcio: "Tatticamente è davvero molto preparato, un grande motivatore, un ottimo leader per il gruppo. Sta andando tutto bene, dobbiamo avere continuità: lavorare sodo ogni giorno per essere certi di non abbassare mai l’asticella".
Il belga svela qualche segreto raccontando alcuni tratti della sua personalità fuori dal campo: "Sono un bravo ragazzo, almeno penso di esserlo. Cerco di essere gentile con tutti, ho rispetto, sono un tipo tranquillo. Quando mi chiedono una foto sono disponibile. [...] Penso al presente e al futuro perché non voglio che la mia famiglia viva quelle cose io ho vissuto. Voglio che abbiano una bella vita senza mai dimenticare i valori, i principi importanti della vita. Per me essere qui è una fortuna. Terrò sempre i piedi per terra. Continuerò ogni giorno a lavorare bene per dare delle belle opportunità alla mia famiglia, ma anche per aiutare i miei compagni a vincere le partite. Mi vedrai quando esco dal campo, in qualche foto su Instagram durante l’allenamento, ma per il resto… Sto molto a casa. Mi piace stare a casa e guardare altre partite di calcio. Sono un po' diverso dagli altri giocatori, ma sono sicuro che la gente lo rispetterà".
Infine le sensazione sulla stagione che ha appena preso il via: "Ho sentito chiaramente che quest'anno sta nascendo qualcosa di speciale, ma ora dobbiamo continuare a lavorare sodo perché la strada che abbiamo davanti è ancora lunga. Ma la partenza è stata fantastica".
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