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"Ieri in mattinata si era infatti riunito il Gos, Gruppo Operativo di Sicurezza. In quel contesto è stata richiesta una foto dei fischietti della discordia per verificare con non fossero di ferro e quindi potenzialmente pericolosi. Erano di plastica, colore nero, con tanto di cordino da legare al collo. A quel punto, informalmente, è stato dato un ok all’iniziativa e i 30mila oggetti sono stati scaricati, giusto dietro la curva nord nerazzurra per organizzare la distribuzione prima della partita".
"A quel punto, la Roma sostiene ufficialmente di non aver fatto passi ufficiali per fare cambiare la decisione. Fonti istituzionali, invece, sostengono che nel pomeriggio sarebbe arrivata una Pec giallorossa alle prefetture e alle questure di Roma e Milano con in copia gli ufficiali Figc e la procura federale. Si sarebbe fatto riferimento, tra le altre cose, a un passaggio dell’articolo 62 delle norme interne federali sulla tutela dell’ordine pubblico. Vanno presi «tutti i provvedimenti idonei ad impedire che lo svolgimento della gara sia disturbato dal suono di strumenti che rechino molestia».
"In generale, un così alto numero di fischietti, alla lunga, avrebbe potuto creare un clima pericoloso per la gestione dell’ordine pubblico. Accolta questa segnalazione, il questore avrebbe preso la decisione, poi comunicata a entrambe le società e di riflesso anche agli ultrà. Insomma, la Nord dovrà riporre dentro i cartoni quella moltitudine di fischietti di plastica già acquistati, ma via social si è lamentata per i tempi della comunicazione e perché una iniziativa simile, organizzata nel 2022 dai tifosi della Fiorentina contro Vlahovic, era stata autorizzata", spiega il quotidiano.
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