Presente ad un incontro tra gli agenti, che si è tenuto a Milano, Federico Pastorello ha parlato del momento del calcio italiano in generale. Poi si è soffermato anche sull'addio di Lukaku all'Inter:
primo piano
Pastorello: “Lukaku? Il Chelsea quando ha deciso ha spinto forte. I post che ha fatto…”
L'agente dell'ex attaccante dell'Inter è tornato sul suo addio e sulla trattativa che lo ha portato a Londra
-Parlerete anche di come sta cambiando il mercato?
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Sicuramente è una pandemia che tocca le aree economiche, politiche e sociali. Normale che ne sia stato toccato anche il mercato. Le finanze del club sono state messe sotto stress ed è normale che il mercato ne abbia risentito. Senza dubbio oggi è l'occasione, di affrontare questi temi come associazione di agenti, siamo protagonisti del sistema ed è giusto che possiamo dire la nostra anche davanti alle istituzioni.
-Spesso poi non siete presenti ai tavoli, per esempio della FIFA e non c'è dialogo diretto...
Noi non partecipiamo perché non ci invitano. Una cosa abbastanza scandalosa. Siamo una parte molto importante, non siamo gli attori più importanti del sistema ma assolutamente ne facciamo parte. La cosa più logica sarebbe essere interpellati. Ci stiamo battendo molto e speriamo di ottenere presto qualcosa, dei passi in avanti già sono stati fatti.
-Quando dicono che nel calcio le commissioni vostre sono il principale problema, che cosa provate?
La realtà è che un po' anche il mercato dà delle opportunità. Le commissioni vengono riconosciute del club, nessuno obbliga nessuno a riconoscerle. Il sistema è talmente importante, che le cifre rappresentate oggi dal mercato hanno toccato livello che nessuno poteva immaginarsi. Pagare un giocatore oltre cento-duecento mln non è una causalità. Più soldi ci sono più crescono le percentuali degli agenti. Noi come associazione siamo aperti anche a mettere dei paletti o dei tetti alle commissioni perché riteniamo sia giusto per un sistema solido e in buona salute. Vogliamo discuterne, facciamo sforzo per partecipare a certi tavoli ma continuiamo a non essere invitati.
-A proposito di cifre sul rinnovo di Meret, questione di soldi o di titolarità?
Non è questione di titolarità, è questione di un progetto sportivo che possa andare bene ad Alex. Siamo in contatto quotidiano con la società, con Giuntoli, c'è un dialogo sereno. Quando rinnovi con un club lo fai perché sei contento di farlo non solo per questioni economiche, ma per un progetto. Perché se firmi per cinque anni tecnicamente puoi restare cinque anni. Oggi il tecnico ha due portieri forti e prima di fare un rinnovo dobbiamo valutare le prospettive. Siamo ottimisti.
-Quando l'Inter ha giocato a San Siro con il Real Madrid nei maxi-schermi è apparso il gol segnato da Lukaku con il Chelsea e per lui sono arrivati fischi. Perché lui parlava bene dell'Inter e poi è andata come è andata? Felice adesso?
Lui l'Inter ce l'ha nel cuore, Milano. La gente può dire quello che vuole ma questo è un dato di fatto, una realtà assoluta. Sono dei professionisti ed è normale. Quando succedono certe cose si valutano con attenzione e dopo si prendono delle decisioni, purtroppo a volte, in un professionista si deve valutare non solo l'aspetto sentimentale ma quello della carriera, quindi noi siamo qui per questo, per ricordarglielo. Lui è felice a Londra, è concentrato sul nuovo progetto. Ma segue con tanto affetto l'Inter e le partite dell'Inter, nella maniera più assoluta.
-Su Lukaku versioni contrastanti, il contatto con il Chelsea è arrivato prima rispetto a quando poi il giocatore è stato effettivamente ceduto?
Tante chiacchiere, ma è stata un'operazione abbastanza rapida. Quando il Chelsea ha deciso è andato abbastanza forte. Alla fine non è durata particolarmente. I post che ha fatto Lukaku, in quei momenti certo partire non era un pensiero per Romelu.
-Tanti giocatori vanno a scadenza per ottenere certi ingaggi: questo in che condizioni mette gli agenti?
È un diritto dei calciatori ovviamente se rinnovare o meno un contratto. Bisogna poi vedere qual è stato l'atteggiamento della società. Un giocatore è a disposizione o meno, la società deve intervenire preventivamente sul mercato. Vlahovic non è a scadenza di contratto ma si parla già di rinnovo. Donnarumma è stato un caso importante, Bernardeschi alla Juve, Mbappè. Ma non si stanno violando le norme, alla fine del contratto i giocatori sono liberi. Se ci sono tanti soldi sul piatto una parte di questi sono destinati all'agenzia che li rappresenta. È come un'agenzia immobiliare.
-Come rispondete a chi dice che queste commissioni portano soldi fuori dal sistema?
Una stupidaggine. Parlo per me stesso, noi abbiamo nove dipendenti, tanti collaboratori, uffici sistemati in tutto il mondo. Gli stipendi dei calciatori non è che vengono reinvestiti nel sistema, gli stipendi dei dirigenti sportivi neanche. I soldi dei trasferimenti chiaramente restano nel sistema. Ma tutte le persone che lavorano nel calcio sono stipendiati, anche tanti presidenti. Quei soldi vengono investiti anche in orologi o nella borsa che si compra ad una moglie.
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