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Gtty Images
Romelu Lukaku è tante cose, per l'Inter e per la sua Nazionale. La Gazzetta dello Sport mette in risalto una capacità che fa parte delle sue caratteristiche. È un rigorista fantastico. Perché, dall'agosto del 2017, tutte le volte che ha battuto un penalty ha fatto centro. Ha segnato 18 rigore su 18.
"Pianta gli occhioni sul pallone, allunga l’ultimo passo col piede destro e, appena sta per sparare col sinistro, alza finalmente lo sguardo sul portiere: come in un duello western, basta un minimo cenno ed è la fine. Se lui va di là, la palla (quasi) sempre finisce di là. E se sta fermo, impossibile recuperare", si legge sul quotidiano sportivo. Un vero e proprio riferimento al metodo che il belga utilizza per battere l'estrema punizione.
Ovviamente questa sua caratteristica è a a disposizione dell'Inter e di Conte che lo conosce bene e che fa della fisicità e della pazienza doti della sua squadra. Con quelle in area si può raccogliere falli che possono diventare un rigore. Poi sul dischetto si presenta Big Rom che finora da quel punto di vista (e non solo) è stato una certezza.
Per arrivare a battere i rigori con tanta sicurezza, Lukaku ha dovuto lavorarci. Ha cercato di migliorare questo aspetto come tutti gli aspetti del suo gioco. Ha lavorato sul modo di tirarli ma anche sulla psicologia che c'è dietro ad un calcio di rigore. Per essere più sicuro ha dovuto tirare fuori la freddezza. E spesso ad Appiano Gentile calcia i penalty a fine allenamento prendendo di mira Padelli e Radu.
Per un errore, a fine 2017, nella gara dello United contro il Leicester, Mourinho gli tolse il ruolo di rigorista definito e preferiva farli battere a Martial o Pogba. Da lì c'è stato un momento non troppo roseo che ha risolto col suo arrivo all'Inter. Nella scorsa stagione il dischetto lo condivideva con Lautaro, ma poi l'argentino ha sbagliato col Bologna e da allora c'è sempre andato big Rom sul dischetto. All'Inter ha segnato 14 gol su rigore su 14 battuti: 11 in Serie A, due in EL nella scorsa stagione, e 1 in Coppa Italia nel derby contro il Milan. È secondo nella storia interista con Boninsegna ancora primo e fermo a quota 19 gol su rigore, consecutivi, dal 1970 al 1973. Ai 18 penalty consecutivi che attualmente lo pone al primo posto in Europa hanno contribuiti i centri fatti dagli undici metri col Belgio. Salah insegue a 15 totali consecutivi, tra club e Nazionale.
Il giornale sportivo spiega come l'attaccante interista imposta il suo tiro. "Li divide, tira un po' a sinistra e un po' a destra, ma preferibilmente rasoterra". Solo una volta ha tirato forte e alto e ha quasi preso la traversa. Ha segnato però, era il rigore contro il Milan, nella gara di Tim Cup al Meazza, dopo il testa a testa con Ibra. Quella sera anche lui non è riuscito a rimanere indifferente alle provocazioni. Ma quel rigore l'ha tirato con tutta la forza che aveva in corpo.
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