INTERVISTA A VOGUE

Lukaku: “Quando si sveglia la bestia in me è un problema. Grido cose orribili, il mister…”

Redazione1908

"Io sono un bravo ragazzo, lo sono nel profondo. Mi piace entrare in una stanza e osservare l’ambiente. Capire le persone e prendere possesso dello spazio. Essere divertente e far sì che tutti interagiscano tra loro e stiano bene. Mi piacciono gli scherzi e non mi offendo quando mi si prende in giro. Però, appena mi rendo conto che sei in cerca di problemi, se mi prendi di petto e tradisci tutte le possibilità che ti ho dato, allora non faccio strade troppo larghe e ti porto dritto al punto cui vuoi arrivare. E lì wow, te ne accorgi man. E questo succede soprattutto in campo, quando la bestia dentro di me si sveglia. Cosa fa la bestia? Ah, lì è un problema amico, perché perdere non mi piace. Perseguito i compagni, dico cose orribili e me le faccio dire a mia volta. Una brutta abitudine? Non credo. È una cosa bella e mi tiene vivo. Anche col mister è lo stesso: lui mi urla dietro dalla panchina e appena segno sono io ad urlare dietro a lui. Gli dico “Hei, allora? Ne vuoi un altro?!”, e così facendo mi carico e si carica. È una  competitività interna: se manca, non vinci. Sa perché m’è piaciuto The Last Dance, la docuserie sui Chicago Bulls? Perché dimostra che non occorre essere amici per raggiungere la vetta. Dietro le vittorie, mi creda, non sempre ci son rose e fiori. Perché in passato, prima di arrivare in Italia,  mi sentivo "cadere le braccia"? Non lo so, semplicemente mi mancava la forza interiore per prendere per mano i compagni e portarli oltre. Non ero lì quando avevano bisogno, non avevo il potere sufficiente a farli appoggiare sulle mie spalle. Accadeva e basta. Forse avevo semplicemente bisogno di passare attraverso un’esperienza così dolorosa, e a tratti misteriosa, per crescere e ritrovarmi qui", confida Big Rom ai microfoni di Vogue.

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