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Lazio dominata
—Per la Lazio di Sarri, che pure un mese fa aveva messo in difficoltà un’Inter reduce da un lungo tour de force, è sicuramente un passo indietro dopo cinque vittorie di fila: «Si può perdere con l’Inter, ma non così — attacca Sarri — e mi dà fastidio. La differenza tra noi e loro esiste, ma non è quella vista stasera. Eravamo impauriti». Forse perché anche gli uomini di Sarri si sono resi conto molto presto che questa versione dei nerazzurri è fuori scala per tutte le squadre di serie A, probabilmente anche per la Juventus, anche se questo è un concetto relativo — al di là dello scontro diretto che è imminente — perché siamo appena a gennaio e la corsa scudetto, in un calendario folle al quale si è aggiunta questa final four, è ancora lunghissima.
Partenza sprint
—Almeno stavolta a godersi lo show interista arrivano anche i tifosi arabi, oltre ventimila, ovvero il quadruplo di Napoli-Fiorentina. L’Inter parte fortissimo, prendendo subito molto alta la Lazio, per toglierle spazio vitale. Incredibilmente — e su questo Inzaghi pone l’accento — il primo tempo finisce con un solo gol di vantaggio, nonostante una dozzina di altre opportunità, sciupate nei modi più assortiti, dalla traversa di Barella, alla deviazione di Gila su Thuram, fino a un tiro sbilenco di Darmian. Proprio dall’esterno azzurro nasce l’azione del vantaggio, con il classico cambio di campo: a sinistra Bastoni arriva al cross con facilità e Dimarco di tacco prolunga per Thuram, che non sbaglia e mette la partita in discesa.
Ora il Napoli
—La Lazio non riesce ad assorbire i colpi in mezzo al campo, ma si salva col mestiere di Romagnoli e un po’ di fortuna. A inizio ripresa però arriva subito il raddoppio, per un rigore causato da un calcetto evidente di Pedro a Lautaro sul vertice destro dell’area: Marchetti ha bisogno della Var per indicare il dischetto, sul quale Calhanoglu ha già piazzato la palla ben prima della decisione dell’arbitro. Il turco fa 9 su 9. Ma l’Inter, a differenza di altre volte, non tira mai il fiato, a dimostrazione di una condizione atletica in continuo miglioramento dopo la pausa fisiologica tra Natale e l’Epifania. Lautaro centra la traversa e sciupa un paio di palloni da mangiarsi le mani, così come Thuram, che cerca platealmente di fare segnare il suo capitano e totem. Barella e Bastoni rientrano ai box, come Calhanoglu ammonito e allora il terzo gol viene aperto e chiuso da due riservisti, Sanchez e ancora Frattesi, con Mkhitaryan uomo assist e custode ad honorem del luna park. Lunedì le attrazioni riaprono. Il Napoli maltrattato a inizio dicembre al Maradona con lo stesso risultato della Lazio ieri, ha un solo vantaggio da provare a sfruttare in qualche modo: sa già perfettamente cosa l’aspetta", si legge.
(Fonte: Corriere della Sera)
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