Il presidente del Coni Giovanni Malagò, è intervenuto su Skysport è intervenuto per parlare degli effetti del Corona Virus in Italia e di come il mondo dello sport deve adeguarsi a quanto sta accadendo. Queste le sue parole: «Penso che il mondo dello sport non debba andare per conto proprio ma debba essere allineato, in piena condivisione con le disposizione delle autorità, in primis al governo. Nella nottata di ieri sera, che è stata convulsa, ci siamo adeguati ma anche convinti che le valutazioni siano quelle più giuste».
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Malagò: “L’Inter rischia di non avere giorni liberi fino a maggio. Parlato con Marotta e…”
Il presidente del Coni ha parlato del rinvio delle gare per il Corona Virus e dell'affollamento degli impegni legati al calcio
-Pensato di anticipare il governo e decidere per le partite a porte chiuse in modo da salvaguardare il calendario?
Sì. Era una delle ipotesi sul tavolo ma sarebbe stato profondamente sbagliato e inelegante. Mi sento da dire che non saremmo stati corretti se avessimo preso decisioni anticipando le mosse. Ora qui si parla di calcio ma non è l'unico sport coinvolto. Ci sono anche altre manifestazioni. Per il calcio abbiamo sentito i dirigenti delle società coinvolte nei rinvii, ma il discorso delle porte chiuse è stato preso in considerazione. Le problematiche sulle porte chiuse sono due. La prima è che oggettivamente, a cominciare dalla partita dell'Inter, con 70mila biglietti venduti, la società si doveva fare carico di tutto l'aspetto economico. Seconda questione: se decidi di fare la partita a porte chiuse con gente che ha già fatto il biglietto o che è già in piazza o se ci sono in giro gruppi di tifosi più vicini alle Curve, che decidono di andare verso lo stadio, c'è un problema di ordine pubblico. In queste ore le forze di Polizia e anche dell'esercito sono impegnati da altre parti. Questo riguarda anche le Prefetture e chi ha questo tipo di responsabilità. E in questo caso vanno fatte diverse valutazioni.
-Lo sport decide di chiudere in questa situazione, come ci si difende dal pericolo psicosi che aumenta quando non si può assistere a manifestazioni sportive che distraggono?
Ci sono interessi primari. Chiaro che l'obiettivo è quello che prima possibile non si navighi più a vista. Non ci sono regole o certezze. L'obiettivo è di ristabilire tutto nel breve perché ci sono anche interessi intorno al calcio. Al momento questi sono problemi in secondo piano e si cercherà di risolvere prima possibile. I calendari sono un altro problema serio. Si incastrano quelli degli organismi internazionali. L'Inter ha ora l'Europa League e poi il ritorno in Coppa Italia a Napoli ed è chiaro che diventa complicato. Ne ho parlato con Marotta parlato con lui fino alle due e mezza di notte. Si naviga a vista, ma non si sa come andranno le cose in EL e Coppa Italia ma l'Inter non avrebbe più eventualmente un giorno libero fino alla finale di Coppa Italia che è già stata fissata. Finale che è stata anche anticipata perché c'è Europeo 2020 e il raduno con Mancini. Ci dobbiamo riaggiornare. Se si pretendono oggi risposte sicure non è possibile e non è serio pensare di trovarle.
(Fonte: Skysport)
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