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L'Inter, dopo l'eliminazione dalla Champions League, ha finalmente scoperto l'avversario dei sedicesimi di finale di Europa League: i nerazzurri affronteranno il Rapid Vienna, secondi classificati del girone G. Un avversario di grande storia e tradizione, con un palmares nazionale di tutto rispetto fatto di 32 campionati austriaci, 14 coppe d'Austria e 3 Supercoppe d'Austria, ma (sulla carta) ampiamente alla portata dei nerazzurri. Una squadra, oltretutto, che riporta alla mente dei tifosi interisti un picevole ricordo: la vittoria della Coppa Uefa 1990/91.
IL CAMMINO IN EUROPA LEAGUE - Dopo aver superato lo Slovan Bratislava prima e la Steaua Bucarest poi nei turni preliminari, l'Austria Vienna ha passato la fase a gironi con 10 punti, gli stessi del Villarreal, primo per aver vinto lo scontro diretto. Di questi 10 punti, ben 7 sono arrivati nelle ultime 3 gare: decisive, ai fini della qualificazione ai sedicesimi di finale, le vittorie arrivate nelle ultime due sfide contro Spartak Mosca e Rangers.
IL CAMMINO IN CAMPIONATO - Se in Europa League il cammino è stato altalenante, in campionato il Rapid Vienna sta facendo anche peggio: i ragazzi di Kuhbauer al momento sono ottavi (su 12 squadre), a ben 28 punti di distanza dalla capolista, l'irraggiungibile Red Bull Salisburgo. Nell'ultimo turno il Rapid è stato travolto 6-1 nel dall'Austria Vienna nel derby cittadino: non il miglior biglietto da visita da inviare all'Inter.
LA STELLA - Nella rosa del Rapid Vienna sono principalmente due gli elementi da tenere d'occhio. La leadership in campo appartiene a Stefan Schwab, centrocapista centrale, capitano del club, con in passato ha dimostrato di avere un buon feeling con il gol. Attenzione anche a Cristoph Knasmullner, centrocampista offensivo con un passato nella Primavera nerazzurra, probabilmente il giocatore tecnicamente più dotato a disposizione di Kuhbauer.
PREGI E DIFETTI - Il Rapid Vienna è una squadra che non brilla per talento e qualità, ma che si basa su fisicità e agonismo. Generalmente utilizza il 4-2-3-1, con Alar e Berisha che si alternano nel ruolo di prima punta. Gli austriaci segnano poco (solo 6 reti realizzate nel girone di Europa League, 17 in 18 giornate in campionato), e manca un cannoniere principe. La difesa non è imperforabile, con la coppia centrale Barac-Sonnleitner che soffre quando presa in velocità.
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