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Foto: ESPN
Si è tentato, ancora una volta, di spostare l'attenzione sugli episodi arbitrali, provando a sminuire la vittoria dell'Inter parlando di presunti (!) favori (?) nei confronti dei nerazzurri nella finale di Coppa Italia di ieri a Roma contro la Juventus, vinta dalla squadra di Simone Inzaghi per 4-2 ai tempi supplementari.
In particolare, Valeri e il VAR sono stati criticati per il primo rigore concesso all'Inter, per fallo chiaro di de Ligt e Bonucci su Lautaro, e per la mancata espulsione di Brozovic che, ammonito qualche secondo prima dall'arbitro, ha scalciato via il pallone. Un giochino subdolo e di sospetta malafede che, se da una parte storce la realtà, dall'altra mette in secondo piano la netta supremazia dei vincitori della Coppa. Un teatrino al quale abbiamo assistito parecchie volte, ultimamente.
Senza contare il fatto che nessuno, e davvero nessuno, abbia parlato di un altro episodio, questa volta chiaro come il sole. Stiamo parlando della mancata espulsione di Juan Cuadrado: siamo al 112', secondo tempo supplementare, quando il colombiano, che spesso si mette in mostra per atteggiamenti poco sportivi (simulazioni e contatti accentuati sono ormai un classico), interviene in modo a dir poco scomposto su Alexis Sanchez, che infatti resterà a terra dolorante per diversi secondi.
Un "calcio criminale" (come lo hanno definito in Cile) in piena regola sul fianco, che l'arbitro Valeri inspiegabilmente non ha punito, e con lui il VAR. Peccato che di questo episodio si parli solo all'estero, dato che non solo in Cile, ma praticamente in tutto il pianeta si è discusso del perché Cuadrado non sia stato espulso. Guarda caso, l'unico Paese in cui non si è parlato di tutto ciò è proprio l'Italia. A volte succedono cose davvero strane...
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