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L’Inter si riprende la testa della classifica dopo che nel pomeriggio la Fiorentina l’aveva sorpassata, andando a vincere su un campo difficile come quello di Empoli.Ormai la squadra di Mancini ha una sua anima e la spina dorsale, composta da Handanovic che para, Icardi che segna e Miranda che difende è ben consolidata, ma da ieri il tecnico nerazzurro può gioire sul fatto di avere riscoperto anche la classe e duttilità tattica di Ivan Perisic che, forse per la prima volta da quando è arrivato, dimostra di poter essere il faro in grado di illuminare la manovra offensiva. Secondo la Gazzetta dello Sport, Perisic, nel progetto tattico di Mancini, deve galleggiare tra centrocampo e attacco, un po’ rifinitore e un po’ spalla del centravanti: ruolo delicato, di grande responsabilità, e che comporta una notevole dose di sacrificio. Perisic lo interpreta bene, corre avanti e indietro senza risparmiarsi, aiuta i compagni e si propone per il passaggio e per chiudere i triangoli.Il croato, ieri, ha dato il suo contributo con 3 cross, una sponda e 2 occasioni create: non è poco. Inoltre sono 3 i palloni intercettati e 3 quelli recuperati, a testimonianza del fatto che lo spirito di sacrificio non gli manca. Piano piano sta entrando nel motore dell’Inter e qualcosa di buono comincia a vedersi. Ci sono ancora i 17 palloni persi e i 2 dribbling falliti a dire che il croato non è al top, ma sono piccole ombre. Con l’applicazione in allenamento, e ascoltando attentamente i consigli di Mancini, Perisic non può che migliorare, anche perché stiamo parlando di un giocatore dotato di tecnica al di sopra della media. La sua posizione di «tuttocampista», un po’ a centrocampo e un po’ in attacco, può rappresentare il valore aggiunto dell’Inter.
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