- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Roberto Mancini e il suo futuro. L’ex allenatore nerazzurro ha parlato con la stampa scozzese che riporta queste dichiarazioni: “I tifosi scozzesi sono i migliori al mondo, io li amo. In un certo senso sarebbe bello vedere Celtic e Rangers in Premier League, ma non credo che potrà mai accadere, perché sarebbe anche la fine del calcio scozzese. Voglio aggiungere una cosa. Se il Celtic dovesse costruire una squadra abbastanza forte per competere regolarmente in Champions League, potrei decidere di allenarli. Per me, questo è il passo successivo per loro e credo che stanno cercando di farcela. Vincere il campionato è diventato normale per loro. Hanno tifosi e hanno una storia e ora devono diventare competitivi in Europa”.
NAZIONALE E FUTURO – “In futuro mi piacerebbe allenare gli Azzurri. Farlo è un sogno per qualsiasi allenatore. Per il momento però voglio continuare a lavorare con le squadre di club. Non penso che andrò in Cina, mi hanno chiamato, ma ho detto no perché per me il lavoro vero è nel calcio che conta, in Europa. Mi piacerebbe un’esperienza in Spagna o Francia, sono già stato in Premier e lì ho vinto, ma se arriva l’offerta giusta non si sa mai”.
INTER – “Un anno e mezzo di lavoro è stato gettato via, ed è stato molto deludente. Credo che se fossi rimasto saremmo stati molto vicini alla Juventus ora”.
IN PREMIER LEAGUE - “Credo che in Inghilterra i titoli siano stati quasi sempre vinti da allenatori stranieri. Certo, ci vuole un po’ per capire il gioco inglese e anche lo stile di vita dei giocatori, la loro dieta e così via. Ma poi la qualità viene fuori. Antonio Conte sta facendo molto bene con il Chelsea, anche se va detto che ha ereditato una squadra molto forte. Così, dopo Carlo (Ancelotti), io e Claudio (Ranieri) sembra che un quarto italiano potrebbe alzare il trofeo della Premier. Il Leicester? Quando ho sentito quello che era successo a Ranieri mi sono dispiaciuto, quello che ha fatto è stato più di un miracolo sportivo ed è stato qualcosa di davvero unico e personalmente lo avrei lasciato ancora in panchina. Ma so anche che quando le cose vanno male siamo noi allenatori a perdere il posto in maniera che sia tutto meno scioccante. Non è come dicono, non sono stato vicino al Leicester. Con il City ho vissuto un momento eccezionale, abbiamo vinto tanto e abbiamo anche giocato grande calcio. Guardiola è un buon allenatore, ma stanno avendo qualche difficoltà. In Spagna allenava il Barcellona, aveva Messi, Iniesta, una squadra fenomenale. E la Liga è una corsa a due con il Real Madrid. Con il Bayern non ha avuto una vita difficile, il club tedesco è abituato a vincere. In Inghilterra la storia è diversa perché ci sono sempre almeno sei club che si giocano il titolo anche se io penso che dal 2012 il City è il club con il potenziale più forte”.
(Fonte: sundaypost.com)
© RIPRODUZIONE RISERVATA