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"Fidatevi di me", ha detto nei giorni scorsi ai tifosi nerazzurri. Roberto Mancini è arrivato, forse inaspettatamente, a novembre, dopo l'esonero di Mazzarri. E' tornato e si è dato un obiettivo, ricostruire l'Inter, riportarla in alto, farla tornare a vincere come aveva già fatto in una vita precedente. I risultati non sono ancora il massimo. Il terzo posto è lontano mille miglia, l'Europa League, vincerla, arrivare fino in fondo, è diventato l'unico modo per tornare in Champions. Difficile, difficilissimo. Ma non impossibile. O almeno nella testa del tecnico interista è così. Sta cercando di passare questa sua idea nella testa e nelle gambe dei suoi giocatori. Sta tentando di dare loro una mentalità che li aiuti a pensare che è necessario giocare bene a calcio. Fare la partita. E i punti arriveranno. Il mister oggi è ospite negli studi di Sky, a Milano, e vi riportiamo in diretta le sue parole:
- L'abbiamo definita il pifferaio magico perché è capace di farsi comprare i giocatori. Conferma?
Racconto bene le balle (ride.ndr). A parte gli scherzi, il presidente aiuta allenatore e squadra. Thohir è importante che ci abbia supportato. I giocatori l'Inter la scelgono perché è un grande club. Io gliene racconto un po'. Se lo chiami e ci parli un giocatore è felice. Noi abbiamo preso giocatori utili per il futuro, questo è importante.
- Quanto tempo serve per risollevare le sorti dell'Inter?
Bisogna lavorare e a volte non basta. Serve sicuramente tempo, non ho mai trovato tanti giocatori bravi in un gruppo, giocatori che seguono quello che facciamo. Abbiamo perso partite assurde a volte ed ero dispiaciuto per i tifosi, ma soprattutto per loro perché stanno dando tutto.
- Qual è la collocazione di Kovacic?
E' un giocatore importante per noi, ha qualità tecniche enormi. L'Inter ci punta per il futuro. Ha 20 anni e non può prendersi sulle spalle il peso della squadra nei momenti difficili. Non importa tanto il ruolo. Può giocare alla Pirlo, da mezzala, da attaccante aggiunto. Molto dipenderà da lui, ma ha tutte le qualità per fare quello che vuole.
- A che punto è il processo di crescita tattica dell'Inter?
Dobbiamo ancora molto, ci vorrà un po' di tempo per il processo di crescita. Non si può lavorare solo su una cosa e qualcosa viene tralasciata. Miglioriamo giorno dopo giorno.
- In difesa chi è che comanda il gioco, è Ranocchia?
Ranocchia è in grado. Senz'altro è lui. Bisogna anche lavorare su questo. Cambia se giochi a cinque o a quattro, quando si gioca a cinque si prende qualche rischio in più a volte.
- A centrocampo, importante il ruolo di Guarin...
Anche a centrocampo bisogna lavorare. Penso che Guarin sia un grande giocatore. Deve trovare solo un po' di tranquillità come tutti i ragazzi, ma cambiando anche un centrocampista in campo non cambia. Se lavori bene le cose vanno bene.
- Yaya Toure?
Piero mette le mani in tasca (c'è Ausilio in studio, dietro le telecamere e Mancini scherza con lui.ndr). Uno dei migliori giocatori al mondo. Gioca al City e penso che tutto dipenderà da lui, ha giocato in diversi campionati. Vediamo se ci sarà la possibilità portarlo in Italia sarebbe una grande cosa.
- Guarin deve migliorare molto sulla testa per quanto riguarda le scelte che fa in campo?
Ogni giorno tutti facciamo scelte sbagliate e quando gioca può capitare anche a lui di sbagliare. Si gioca e si sceglie quello che si deve fare in una frazione di secondo. Ma credo che abbia avuto miglioramenti enormi in questi due mesi.
- Icardi è il più semplice da gestire per l'atteggiamento che ha. Cosa gli manca perché tu possa innamorarti di lui come attaccante?
E' un bravissimo ragazzo. Molto semplice da gestire. Come attaccante è giovane. Deve crescere anche lui ed ha una caratteristica che è quella di fare gol. Fondamentale. Ha movimenti naturale da grande attaccante, è un classico attaccante del passato che fa gol ed è quello che chiediamo. Può migliorare lavorando. E' giovane anche lui ed ha una grande media gol.
- Che concezione hai del talento?
E' fondamentale. Gli allenatori che hanno giocatori di talento sono fortunati. Ma da solo non basta, va aiutato lavorandoci. Ci sono tanti giocatori di talento che poi non riescono ad esprimersi al cento per cento.
- Qualità e quantità in attacco. Quanto sono spendibili i tuoi attaccanti?
Abbiamo costruito il City in un anno e mezzo, serve tempo. Sono orgoglioso della squadra costruita al City, averlo visto giocare così per me è stato un onore. Spero che l'Inter in un anno possa giocare così bene, ma serve tempo, sicuramente.
- Podolski sta avendo più difficoltà di inserimento rispetto a Shaqiri...
Perché Lukas è un giocatore diverso, importante. Ci sarà utile in campionato perché non è in lista EL, dovevamo scegliere, entrambi avevano già giocato in CL. Veniva da poche partite giocate e aveva bisogno di tempo. Ci sta mettendo un po', ma spero torni in condizione. Per Shaqiri trovare la condizione è più facile anche perché è più giovane.
- Le dimostrazioni di affetto dei tifosi inglesi la commuovono ancora molto?
I primi mesi sono stati difficili perché adattarsi a tutta un'altra mentalità non è semplice. Abbiamo cambiato la storia del City dopo secoli ed è la cosa più bella. Certo che questo cose mi piacciono.
- Si parla di lei anche per la sua eleganza e per il modo di vestire?
Ultimamente spendo più tempo ad Appiano che a pensare al look, sinceramente.
- Come sono con i miei figli? Come si è comportato Andrea in amichevole?
Così così. Mi ha detto che ha fatto l'assist. Lui non deve pensare a me, deve pensare a lavorare seriamente se vuole fare carriera e fare questo lavoro.
- Podolski, qual è il suo ruolo? Ed Hernanes lo vedremo?
Stiamo lavorando con i preparatori per farlo diventare un portiere (ride.ndr). Ha giocato fino alla gara con il Sassuolo, poi ha riposato con il Napoli e con il Palermo abbiamo giocato in un altro modo ed è rimasto fuori. Hernanes è un ragazzo fantastico, che si allena benissimo. Non stava bene appena sono arrivato, credo possa essere importante in questi mesi. Lo vedo da mezzala, poi può giocare anche dietro ai due attaccanti.
- L'Inter può arrivare in fondo all'EL?
Le coppe sono competizioni particolari. Ci devi arrivare con una certa condizione psico-fisica. Non è semplice, ci sono grandi squadre. Credo conti molto il blasone del club, abbiamo sempre fatto buone figure. Quello che riusciremo a fare è difficile dirlo adesso.
- Il debutto in Serie A se lo ricorda ancora?
Oggi è più semplice arrivare a giocare in Serie A. Allora non era facile, eravamo pochi giovani, c'era anche zio Bergomi. Non era semplice. Indimenticabile l'esordio.
- Osvaldo è una tua sconfitta visto che non sei riuscito a farti volere bene?
No. C'è stata una cosa che non doveva accadere, ma non perché l'ha avuta con me. Mi spiace molto. Non ho nulla contro di lui, ci siamo stretti la mano. Ma ci sono cose che succedono e poi non si può più tornare indietro. Quando si esagera non si può più andare avanti. Ha qualità importanti, sa giocare, ha esperienza ed è bravo. Spero faccia benissimo al Boca, è una grande occasione per lui, magari poi torna in Italia.
- Lo stesso discorso si può applicare a Balotelli?
Intanto gli facciamo i complimenti, spero che il gol sia una ripartenza. Sono persone diverse. Con Osvaldo quello che è successo è successo dopo poco che ci conoscevamo. Mario è giovane, ha bisogno di tempo, ha dimostrato di poter fare bene anche se poi si è un po' perso e spero che possa ritrovare la strada.
- Cosa ci dici della polemica di oggi su Lotito, il Carpi ecc ecc...
Io tifo Carpi e Frosinone e spero che salgano in A. Tutti devono avere il diritto di giocare nella massima serie, succede ovunque e deve succedere anche in Italia. In Inghilterra il calcio è meno chiacchiere, noi siamo così...
- L'Inter però sta facendo meno punti che con Mazzarri...
Sono partito con un po' di credito. Credo che Mazzarri sia un grande allenatore, ma chi fa questo mestiere sa che viene cambiato l'allenatore quando le cose non vanno dato che non può essere certo cambiata tutta la squadra. Se lui fosse rimasto l'Inter avrebbe avuto qualche punto in più anche perché era una squadra costruita per quel tipo di gioco, ma credo che quello che conta è che l'Inter provi a raggiungere ancora i suoi traguardi. Non credo sia importante il confronto di punti, ma conta alla fine raggiungere l'obiettivo.
- Handanovic, puoi spendere due parole in più per lui dato che lo cercano in tanti?
Gli errori ci stanno nella vita. Ma tutti cercano di fare il massimo. Handanovic è uno dei migliori al mondo, è una certezza. Magari non dobbiamo sacrificare nessuno se riusciamo a centrare degli obiettivi. Il calcio è strano, magari ne cedi uno importante, ma ne prendi due meno importanti e tutto cambia anche se non ci pensavi. Il calcio è così.
- Data la difficoltà nel trovare continuità nelle vittorie, andare in trasferta a Bergamo quali pericoli può portare?
Molti problemi può creare l'Atalanta perché è una squadra che gioca, difficile da battere. Ha un allenatore esperto e il campo di Bergamo è sempre difficile per noi. Dovremo metterci la massima attenzione, loro a Firenze non meritavano di perdere. Non sarà semplice.
- Il Napoli è una delusione secondo te?
Non è una delusione. La Juve sta andando troppo forte dall'inizio e il Napoli ha un po' di difficoltà, ma ha una squadra che potrebbe vincere lo scudetto. Non penso a questa grande differenza, con Roma e Juve sono le tre più forti del campionato. Se ha giocatori che mi divertono? Hanno un reparto offensivo importante, hanno cambi importanti, davanti solo molto bravi. Hanno pagato l'inizio di stagione. La Juve vince da tre anni e sta tentando di vincere il quarto scudetto di seguito, in questo momento sembra imbattibile e ha forse il centrocampo migliore al mondo.
- Che cosa c'è di diverso tra il campionato inglese e quello italiano dal punto di vista del divertimento?
In Inghilterra il calcio riceve dalle tv mln di euro, possono investire di più, gli stadi sono sempre pieni. Se riusciamo a fare degli stadi belli credo che si possa portare più gente allo stadio, bisogna riportare i grandi campioni a giocare in Italia come succedeva dieci anni fa. Noi siamo una Nazione a cui piace fare polemica, trovare il colpevole. Gli inglesi non sono così, noi stiamo bene così, ci piace parlare, è come essere al bar e si può dire qualsiasi cosa. Credo che conti avere stadi adeguati e riportare i calciatori importanti.
- Come si indossa la sciarpa alla Mancini?
Ma la metto come tutte le persone. Questa dell'Inter è un poco corta. Perché siamo in difficoltà economica (ride.ndr).
- Ci parla un po' di Brozovic?
E' un acquisto di Ausilio questo. Eravamo alla Lazio, con Erikson e c'erano i calzini bucati, qualcuno si era lamentato e lui disse: "Meglio avere i calzini bucati e i giocatori bravi". Brozovic è un giocatore giovane che l'Inter seguiva da tempo. Io l'ho visto nella gara con la Croazia. Eravamo indecisi sul prenderlo perché eravamo orientati su altri giocatori e abbiamo deciso per lui perché può essere importante per il futuro, gli serve un po' di tempo per ambientarsi.
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