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La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, svela due retroscena sull'Inter, relativi alla vittoria di Torino. Innanzitutto, il doppio torto subito, gol in fuorigioco e mancata espulsione di Lichsteiner, era già stato percepito in campo, senza dover aspettare le immagini dell'intervallo, tanto è vero che Stramaccioni dopo il mancato rosso al bianconero ha pensato bene di spaccarsi mezza mano, tirando un pugno contro la balaustra dietro la panchina, procurandosi la lesione al quinto metatarso, (ha detto la radiografia di ieri).
Ma la vera svolta è stata negli spogliatoi tra un tempo e l'altro; il tecnico nerazzurro ha trasformato lo schiaffo preso in schiaffo da dare, nel senso che, parlando alla squadra, come da lui stesso ammesso, ha trasformato la cattiveria in agonismo sul campo: "Dimentichiamoci quello che ha fatto l’arbitro e guai a chi pensa di piangersi addosso per la solita storia: adesso torniamo là e questa partita non la pareggiamo, la vinciamo.". Un discorso chiaro e senza timori, un pò come accadeva ai tempi di Mourinho, in cui si respirava l'aria del soli contro tutti.
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