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Marchisio ricorda Vidal: “Un cecchino. Serate? Una volta Conte provò a stanarlo ma finì che…”

L'ex giocatore bianconero ricorda quando lui e il cileno giocavano insieme alla Juventus

Redazione1908

Claudio Marchisio si è raccontato in una lunga intervista all'interno del libro "La storia della Juve in 50 ritratti" a cura di Paolo Condò e Marco Bucciantini. L'ex giocatore bianconero è tornato a parlare della Juve di Conte e di Arturo Vidal, approdato all'Inter proprio in questa sessione di calciomercato. Un giocatore speciale, sotto tanti punti di vista.

Per quanto mi riguarda, sì. Arturo fu una splendida sorpresa perché ci siamo integrati subito bene pur avendo caratteristiche simili: corsa, inserimento, gol. Lui era proprio un cecchino d’area, mai sazio, come se da quello dipendesse il suo futuro. E sempre col sorriso sulle labbra. Si capiva che anche per lui giocare nella Juve era una gioia.

A volte succedeva che Vidal tirasse un po’ tardi. Mi hanno raccontato che quando Conte provava a punirlo, a pagare eravate soprattutto voi compagni…

Che fatiche… (ride, N.d.A.) Sì, è vero. Un paio di volte è successo che qualche avventura notturna esagerata di Arturo fosse arrivata all’orecchio dell’allenatore. Lui non è il tipo che se la prende direttamente con il colpevole, preferisce arrivarci di rimbalzo: fidando nel fatto che la notte in bianco gli avesse tolto energie, disse che per quel giorno aveva deciso un richiamo di preparazione atletica, e dunque via il pallone perché avremmo dovuto correre molto. Voleva stanare Vidal, capisce? Il problema è che Arturo è fatto di ferro, e dopo un certo numero di chilometri noi boccheggiavamo esausti chiedendo pietà mentre lui continuava a correre in testa al gruppo chiacchierando come se fosse al bar.

(estratto di "La storia della Juve in 50 ritratti")

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