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Martinez Quarta, difensore del River Plate, è uno dei principali prospetti nel mirino dell'Inter per il futuro. Javier Zanetti lo sta tenendo d'occhio e ha già espresso il gradimento nei suoi confronti. Il centrale classe 1996 sogna di giocare in Europa, come ribadito nel corso della lunga intervista concessa ai microfoni di Calciomercato.it.
Il suo contratto col River scade nel 2021. È arrivato il momento del salto in Europa?
“Può darsi. Ovviamente qualsiasi calciatore sudamericano sogna di arrivarci, è un altro dei desideri che mi piacerebbe realizzare, l’anno prossimo o quando si potrà. Ora penso solo ad allenarmi e dare il massimo per il River”.
Il suo nome è stato accostato a squadre di Serie A, Liga e Premier.
“Ognuno di questi campionati ha i suoi pregi e i suoi difetti, sono molto competitivi e, sinceramente, sarebbe difficile scegliere. Mi piacciono tutti e tre”.
Zanetti l’ha definito come uno dei talenti più interessanti d’Argentina.
“Lui è un punto di riferimento. È motivo d’orgoglio che un calciatore con la sua carriera dica questo di te, vuol dire che stai facendo le cose per bene e che devi continuare su quella strada. Lo ringrazio”.
Ha avuto contatti con squadre europee in questi mesi?
“Sono momenti complessi, il mercato sarà diverso dal solito e, per ora, ci sono solo indiscrezioni. Ho detto al mio agente di chiamarmi solo se dovesse arrivare qualcosa di concreto, in caso contrario preferisco non saperne nulla. Tante volte ti fai illusioni e le voci di calciomercato restano solo quello, voci”.
Da bambino, quali erano le sue squadre europee preferite?
“Mi piacevano molto Inter e Milan, in Spagna seguivo Real e Barça”.
Possiamo dire, dunque, che le piacerebbe un giorno indossare una maglia nerazzurra o rossonera…
“Certo. Sono due grandissime squadre con un’enorme storia. Da qui a dire che ci sia qualcosa di concreto ce ne passa, ma a qualsiasi calciatore piacerebbe giocare in uno di questi due club”.
Quali sono i suoi punti di riferimento in quel ruolo?
“Mi ispiro a Sergio Ramos, lo dico spesso. Come stile mi piacciono molto Otamendi, col quale ho avuto la fortuna di giocare, Piqué e Maldini”.
In Europa e soprattutto in Italia, i difensori devono concentrarsi moltissimo sulla tattica.
“E a me la tattica piace. Qui al River c’è un tecnico come Gallardo che ne sa tantissimo, lui e i suoi aiutanti ci lavorano costantemente. Marcelo ci inculca la tattica difensiva ogni giorno, poi per quanto tu possa preparare ogni dettaglio, alla fine è l’istinto del giocatore, il saper leggere ogni azione, a fare la differenza”.
Ci racconti i suoi pregi e i suoi difetti.
“Sono abbastanza autocritico. Forse la rapidità non è la mia miglior virtù, però credo di saper leggere molto bene le azioni. Non cerco lo scontro fisico, mi piace anticipare l’avversario: sono più posizionale che agguerrito, forse dovrei migliorare in questo. Poi ho buoni dati sui passaggi, mi piace assumermi la responsabilità di portare palla e iniziare l’azione. A volte, questo può spingerti a qualche decisione sbagliata, devo imparare meglio a capire quando portare palla e quando non farlo”.
Aspetti che potrebbe migliorare col suo arrivo in Europa…
“Beh, sarebbe bellissimo. Magari!”.
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