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Marco Materazzi ammette "la rabbia provata per non aver potuto essere in campo neanche per pochi minuti" nella finale del Mondiale per club vinta dall'Inter. Ma ora si gode il successo, che bissa quello ottenuto con l'Italia ai Mondiali del 2006, sottolineando che "nessuna scelta di nessun allenatore mi potrà mai togliere questo doppio titolo che mi riempie d'orgoglio". Il difensore nerazzurro torna sulla vittoria di Abu Dhabi dalle pagine del suo sito ufficiale. "Campione del mondo un'altra volta, ed è stato bello come a Berlino, quattro anni fa", dice Materazzi. "Non è sempre vero che un titolo pesa più di un altro, che una vittoria la senti più di un'altra, che una gioia ti prende più di un'altra, perchè sono altre cose a fare la differenza. Il Mondiale per club che ci siamo presi ad Abu Dhabi l'ho vinto assieme ai compagni di anni, non di giorni; compagni di lavoro spalla a spalla come Ivan Cordoba, che ha giocato due grandi partite e mi ha fatto sentire orgoglioso come se le avessi giocate io; compagni di battaglie, di momenti belli ma anche difficili: è questo che ti fa sentire felice, e degno, di quello che hai vinto. E nello spogliatoio -aggiunge tornando sulla sua esclusione dall'11 titolare per decisione di Benitez-, quando ho fatto le foto con la coppa che vedete, assieme al presidente e a tutti i miei compagni, mi è passata anche la rabbia per non aver potuto essere in campo neanche per pochi minuti. Così è il calcio, non tutto è deciso da noi: ma che dovessi essere campione del mondo con l'Italia e adesso anche con l'Inter probabilmente era già deciso, e nessuna scelta di nessun allenatore mi potrà mai togliere questo doppio titolo che mi riempie d'orgoglio", conclude Materazzi
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