Quanti derby, quanti sospiri, quante battaglie, quanti tackle, quante esultanze. Aprire il libro degli Inter-Milan con Marco Materazzi è come fare un tuffo in un mondo tutto nerazzurro, per un calciatore che è sempre stato condottiero in prima linea della stracittadina. Il match che lo ha sempre esaltato e nel quale ha spesso lasciato il segno, anche con un gol importante.
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Materazzi: “Pazzia più grande in un derby? La maschera di Berlusconi. Da tifoso…”
Nella storia dei derby di Marco Materazzi c'è, ad esempio, quel gol di testa nella vittoria per 3-4 nel 2006/2007: Matrix, già ammonito, festeggiò il 4-1 segnato di testa mostrando una maglietta con un messaggio di auguri per il compleanno del figlio. Scattò il secondo giallo, il rosso, un'uscita dal campo in un San Siro in subbuglio. L'Inter vinse 3-4 una partita ancora oggi ricordata.
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Non l'unica: nei tanti anni all'Inter, nei tanti trofei, ci sono ovviamente tantissime immagini che legano Matrix ai ricordi dei derby nerazzurri più belli. Fino a quello del 2010, alla vittoria per 2-0 in 9. Marco festeggiò in maniera unica, come ci racconta.
Come ti preparavi al derby?
"Non ho mai avuto riti scaramantici, la cosa che ancora oggi mi manca tantissimo è la vigilia, quando i tifosi nerazzurri arrivavano ad Appiano per caricarci. Era un momento unico".
Oggi, da tifoso, come ti avvicini alla stracittadina?
"Da tifoso si soffre molto di più, non scendendo in campo non puoi aiutare i compagni a vincere la partita. È molto più difficile, devi tifare, soffrendo".
Dopo i derby, verso chi correva il tuo primo pensiero?
"Ho sempre sentito la mia famiglia e mia moglie. Sia quando si perdeva che quando si vinceva: la famiglia è la cosa più importante e ti sta vicina soprattutto nei momenti di difficoltà".
La tua pazzia più grande legata a un derby? Immaginiamo cosa ci stai per raccontare...
"Sicuramente ndossare la maschera di Berlusconi. Ero al supermercato, durante il periodo di Carnevale, con mia figlia. Abbiamo visto le maschere e c'era anche quella di Silvio Berlusconi. Mi sono detto: la compro e la indosso se vinciamo il derby. Io le promesse le ho sempre mantenute, ho dovuto mantenere anche quella. Abbiamo vinto 2-0 e l'ho indossata al fischio finale. Poi mi sono sentito al telefono con il Cavaliere: abbiamo riso insieme perché a Milano il derby è bello anche per questo, perché si vive in maniera serena".
(inter.it)
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