Una lunga intervista, tra ricordi nerazzurri, nemici e amici e, ovviamente, il derby di domenica sera a San Siro tra il Milan e la sua Inter. Marco Materazzi, ex difensore interista e uno degli eroi del Triplete, si è raccontato a La Repubblica. Ecco le sue parole:
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Materazzi: “Derby? L’Inter aggredisca. Champions? Bisogna farcela e basta. Spalletti…”
L'ex difensore nerazzurro ha concesso un'intervista a La Repubblica
ZIDANE - "Zidane? Tanto di cappello. Ha creato un Real Madrid superbo, ha un’empatia incredibile con i giocatori. Nella finale di Cardiff contro la Juve ho tifato per lui. E quando vorrà, per una stretta di mano ci sono sempre".
CONTE - "Finale di Fa Cup dello scorso anno, ho un figlio tifoso del Chelsea e prima della partita andiamo nel loro hotel. Antonio Conte con noi è di una gentilezza fuori dal comune. Mio figlio mi fa: “Ma non avevate litigato di brutto, quella volta?” Sì ma ormai abbiamo 45 anni o più, non siamo bambini, né degli scemi. Quello che accadde in campo non è uscito da lì. Conte è intelligente: quando litiga con Mourinho mi diverto e sto dalla parte di José, ma Antonio merita rispetto".
DERBY - "Meglio che siano favoriti loro. Nel derby valgono gli stimoli, non chi è più sereno. L’Inter deve giocarlo con fiducia, senza pensare al prima. Deve aggredire la partita. Non mi spiego il crollo: nel 5-0 contro il Chievo sembravano di un altro campionato, poi il buio".
SAN SIRO - "Paura? Ma per favore. Giocare a S.Siro è un premio, se sei arrivato lì è perché l’hai meritato e devi sentirne l’orgoglio, mica il terrore. E beati loro che hanno sempre 60mila spettatori: noi pure quando vincevamo tutto nel mondo ne avevamo molti di meno".
SPALLETTI - "Sono un suo estimatore da sempre. Ed è una persona intelligente quindi fa autocritica, non a caso ha detto: “Anche io ho sbagliato”. Come quando si prende gol è colpa di tutti, quando non si vince non può essere colpa solo di Icardi, di Perisic o di Ranocchia".
CHAMPIONS - "Devono farcela e basta. Per quello che hanno fatto all’andata e per il valore della rosa. Che non è così inferiore a Lazio e Roma, dove non è che ci siano tutti questi ex vincitori di scudetti e coppe, mentre Juve e Napoli non le prendi. Però l’attacco atomico della Lazio non ce l’ha nessuno: Felipe Anderson è uno dei miei preferiti, Luis Alberto sembra vada pianissimo invece non gliela togli mai, Immobile segna sempre".
GATTUSO - "Non prendono mai gol e hanno un allenatore che corre con loro, quindi sono già in 12. Ha enormi meriti, Rino (...). Nessuno al mondo, a parte Fassone e Mirabelli, gli avrebbe dato questa opportunità. Lui l’ha fortemente voluta e in pochi ci credevamo. Dopo 3-4 anni da allenatore in cui aveva preso bastonate a destra e a sinistra, poi. Solo un matto come lui poteva rimanere a Pisa dopo la promozione in B: piazza eccellente, ma la situazione societaria era quella che era. È retrocesso ma è rimasto in piedi. Anch’io pensavo che ripartisse troppo dal basso prendendo la Primavera del Milan, invece ha avuto ragione (...)".
(Fonte: La Repubblica)
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