Intervistato da La Gazzetta dello Sport, una leggenda dell'Inter come Lothar Matthäus ha parlato del momento della squadra di Inzaghi, ma anche di Barella e Lautaro Martinez.
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Matthäus: “Con Lautaro numero 10 in buone mani. Barella leader anche senza fascia”
Una leggenda dell'Inter come Lothar Matthäus ha parlato del momento della squadra di Inzaghi, ma anche di Barella e Lautaro
Allora Matthäus, contento che Lautaro sposi l’Inter?
«Posso dire soltanto che il mio 10 è in buonissime spalle... Lautaro può giocare per tanti anni a Milano e sempre ad altissimo livello: occupa una posizione diversa dalla mia, ma il numero in qualche modo ci lega. Già in coppia con Lukaku è stato un giocatore davvero eccellente, capace di aiutare il compagno e di segnare tantissimi gol. Anche con un partner d’attacco diverso non vedo problemi».
Diventerà un simbolo come è ancora lei?
«Il calcio è molto cambiato dai miei tempi, oggi è più difficile essere simboli. Lautaro, piuttosto, è un trascinatore, come solo i giocatori speciali sanno essere. Intendo quelli che fanno la differenza ad altissimi livelli. Ecco, lui riesce a farla».
Il collegamento con Barella è invece anche tecnico?
«Esattamente. Forse io segnavo di più, ma quello era il mio lavoro. Io amo davvero Barella, è il perfetto giocatore “box to box”, quello generoso che difende e poi lo trovi dall’altra parte in area. Ha una qualità e una mentalità che forse non hanno uguali nel calcio italiano: sono contento che stia all’Inter, ma potrebbe giocare in tutte le squadre top d’Europa».
Lo sa che presto avrà la fascia al braccio?
«Non ha bisogno di una fascia per essere considerato un autentico “capitano”. Ha cuore, testa e qualità uniche».
L’ha sorpresa l’ultima estate turbolenta della sua squadra?
«Anche il Bayern ha cambiato tanto, il calcio va così. Quello che è successo all’Inter non deve stupire perché la pandemia ha stravolto il mondo. Il presidente Zhang ha deciso che andavano sacrificati due giocatori importantissimi, ma era una situazione complicata. Quello che ha fatto Lukaku per l’Inter resterà, ma ora godiamoci Dzeko, un altro attaccante che conosco anche per gli anni in Bundesliga: ha già iniziato bene e sicuramente farà ancora tantissimi gol».
E del cambio in panchina cosa pensa?
«Conte è stato come Trapattoni per noi: ha creato un rapporto speciale, ha scritto una bella storia di calcio. Inzaghi ha sicuramente fatto un buon lavoro finora, ma Conte aveva più esperienza e una personalità diversa».
Pensa che Inzaghi abbia una squadra ancora da scudetto?
«Sì, il campionato è lungo, la classifica può sempre cambiare: inutile guardarla adesso. Di sicuro io l’Inter la metto tra le favorite. E anche in Europa questa squadra può dire la sua...»
Ma da troppi anni all’Inter va di traverso la Champions: è l’anno giusto per passare il turno?
«Soprattutto contro il Real Madrid ho visto una squadra che sa essere molto aggressiva, come serve in questa competizione. E tutto ciò fa ben sperare per il passaggio del turno. In generale io considero l’Inter dentro al gruppo di dieci big candidate alla vittoria finale».
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