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Mazzarri catechizza Kovacic: lo vuole più vicino alla porta. Il croato sarà …

Eva A. Provenzano

Dall'inviata a Pinzolo Eva A. Provenzano

È sbarcato a Milano con la sua valigia piena di sogni e un sorriso ingenuo che ha conquistato subito gli interisti. Nessuna accoglienza in grande stile per Mateo Kovacic, promessa di un futuro migliore, acquistato a gennaio in giorni di bufera e di mercato zero. Al Milan era appena arrivato l'ex nerazzurro Balotelli e il giovane croato è stata la risposta orgogliosa dell'Inter alla quale in quei giorni Paulinho aveva detto ancora una volta no. 

Al pubblico di San Siro è bastata una partita per adottarlo. Ha giocato davanti alla difesa anche per rispondere all'emergenza infortuni della squadra guidata da Stramaccioni, ma tutte le volte che toccava una palla, e pure quando sbagliava e andava a riprendersela, a richiamarla a se, tutti si sono accorti che il talento c'è ed è pure di raffinata qualità.

Lo ha capito pure Mazzarri. Il tecnico si sta concentrando molto su di lui in questi primi, faticosi, giorni di allenamenti a Pinzolo. Lo sta provando da centrocampista interno quindi in posizione più avanzata, gli ha indicato la via della porta, lo ha fatto lavorare sugli inserimenti, sulle verticalizzazioni, gli ha imposto esercizi particolari ('Sei destro? Palleggia di sinistro'). Dovrà occuparsi di mandare in porta i suoi compagni e di arrivare alla conclusione appena possibile. La sensazione è che sarà lui il suo nuovo Hamsik. 

"Se uno ha i piedi buoni, può giocare dove e come vuole". Ieri Piero Ausilio ha ribadito il motivo per il quale Teo è arrivato qui. Un investimento sicuro, già una certezza per i sostenitori nerazzurri che quando lo hanno visto spuntare sul palco di Pinzolo, durante la presentazione della rosa 2013-2014, gli hanno ribadito la loro stima con cori e applausi. Timido, ha chiesto ad Handanovic suggerimenti su cosa dire in italiano e poi ha usato l'unica frase che fa sempre effetto: "Si, bravi - ha detto a chi gli tra il pubblico suggeriva - solo Forza Inter". Quando il suo italiano migliorerà anche la timidezza sparirà. Intanto i suoi piedi sono una bella certezza.