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MAZZARRI: “Cavani? Ad oggi non si può fare. MILITO ancora out. Sento che…”

Sabine Bertagna

L’allenatore nerazzurro Walter Mazzarri è intervenuto a Radio Anch’io Lo Sport, spaziando tra gli argomenti che più interessano in questo momento i nerazzurri. Con un occhio anche al mercato… MORATTI decisivo per farla...

L'allenatore nerazzurro Walter Mazzarri è intervenuto a Radio Anch'io Lo Sport, spaziando tra gli argomenti che più interessano in questo momento i nerazzurri. Con un occhio anche al mercato...

MORATTI decisivo per farla arrivare all'Inter? "Certo, io ho avuto il colloquio diretto con Moratti, ci siamo parlati, ci siamo detti determinate cose e aver sentito la fiducia da parte di un presidente così importante, che è da tanti anni nel calcio mi ha caricato in maniera incredibile. Non ho avuto più dubbi su cosa scegliere".

I tempi di recupero di MILITO? - "Al momento sembra che dovrebbe essere fuori un mese ancora, ma non è facile dirlo con precisione. Ha avuto un infortunio nel momento in cui stava crescendo. Non si sta ancora allenando con la squadra, per cui ad oggi dico che i tempi non dovrebbero essere così corti."

ICARDI - "Anche lui ha avuto problemi, non si è mai potuto allenare bene ed è stato anche operato. Quando ha giocato ha dato delle risposte importanti, ma dovrà lavorare ancora tanto per raggiungere il rendimento di un Milito. Le qualità però ci sono".

CAVANI all'INTER? - "Su Cavani posso dire solo cose positive, il suo rendimento a Napoli è sotto gli occhi di tutti ed è ovvio che mi piacerebbe anche perché non è un giocatore da formare. Non mi sembra però che in questo momento sia un investimento che l'Inter possa fare".

CAMPAGNARO? - "E' rientrato sabato e ha fatto 20 minuti. Sta meglio e l'infortunio è alle spalle. Tutto il resto lasciamolo perdere".

INTER work in progress e la corsa ai primi tre posti "Chi ha visto le partite si è reso conto che questa squadra ha già capito quello che voglio e che si impegna per fare un calcio propositivo anche se ha fatto qualche errore di ingenuità. Ma sento il consenso del nostro pubblico, sono tutti contenti. Stiamo facendo qualcosa di importante anche se abbiamo perso dei punti per strada".

Il divario tra Napoli e Juventus? - "La Juventus sono anni che vince scudetti, è una squadra consolidata. Il Napoli aveva già una buona base anche se ha cambiato allenatore, aveva calciatori cresciuti e pronti a lottare per il vertice della classifica. L'Inter doveva ripartire da zero. Si tratta di situazioni diverse. Dobbiamo migliorare e raccogliere i punti che meritiamo, bisogna crescere sotto altri aspetti e potremo anche noi essere competitivi".

INTER in corsa per lo scudetto? - "Penso solo alla partita successiva, devo far crescere una squadra che deve ripartire da zero".

Il ruolo di ZANETTI - "Zanetti ha un rispetto immenso da parte di tutti. E' un ragazzo intelligente, si è messo a disposizione ed io guardo il campo. Se Zanetti tornerà quello che è sempre stato, può fare la differenza. Lo guardo come faccio con tutti, guardo di cosa ha bisogno la squadra e penso che sarà molto utile". 

Nel calcio moderno ci sono più infortuni? - "Difficile dirlo. Ora ad esempio si gioca sul sintetico. Ma si gioca a ritmi altissimi, si cerca il massimo da ogni calciatore e a livello muscolare può succedere questo". 

L'idea di THOHIR: vincere divertendo è possibile? - "L'ideale, chi ha seguito le mie interviste da quando ho iniziato ad allenare lo sa, è essere concreto e vincere. Sono d'accordo con il presidente, ma non è facile e lo sappiamo tutti anche perché qui in Italia anche nelle squadre più piccole ci sono bravi allenatori. Può succedere di non vedere una bella partita, ma sono d'accordo con ciò che dice il presidente". 

Allenerebbe un club all'estero o la Nazionale italiana? - "Mi vedo come un allenatore di club, perché vorrei fare l'allenatore tutti i giorni fisicamente, tatticamente, psicologicamente. Ora penso questo. Mi piacerebbe andare anche all'estero un domani, perché no...". 

L'Italia di Prandelli? - "Sì, ho visto anche la partita con la Germania. E' una squadra propositiva, che cerca di non prendere gol e poi attaccare. Prandelli vuole dare un'identità propria alla Nazionale ed è certamente positivo".