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MAZZARRI: “Mercato? Più sereno che mai. Col Chelsea rischiamo brutta figura ma…”

Walter Mazzarri si concede al Corriere dello Sport. Prima della partenza per gli Stati Uniti, il tecnico toscano ha parlato al quotidiano romano delle prime impressioni sulla sua nuova Inter Mazzarri, cosa le è piaciuto dell’amichevole contro...

Daniele Mari

Walter Mazzarri si concede al Corriere dello Sport. Prima della partenza per gli Stati Uniti, il tecnico toscano ha parlato al quotidiano romano delle prime impressioni sulla sua nuova Inter

Mazzarri, cosa le è piaciuto dell’amichevole contro l’Amburgo?

«Tante cose a livello tattico. L'Amburgo era più avanti, era più brillante ma noi, rispetto al Trentino, abbiamo avuto cambio di passo. La fatica è stata assorbita bene, abbiamo anche pressato alto. I più brevilinei sono andati meglio ma nel complesso mi sono piaciuti tutti"

Peccato per come avete subìto l’1-1.

«Un errore come quello di Andreolli ci può stare. L’ho provato centrale perché Samuel e Chivu non stavano benissimo e Ranocchia aveva avuto dei piccoli problemi venerdì. Dopo quell’errore Andreolli ha fatto bene.

Adesso negli Stati Uniti con la Guiness Cup il livello di difficoltà sarà ancora maggiore.

«Affrontare alcuni dei top club d’Europa sarà un bel banco di prova e contro il Chelsea alzeremo ulteriormente l’asticella. E’ inevitabile che più il test è duro e più si rischia di avere difficoltà o di fare una brutta figura, ma le amichevoli estive servono per correggere gli errori, per dare un’identità alla squadra e per verificare se il gruppo ha recepito quello che l’allenatoregli ha proposto. Saranno gare tutte molto probanti e, anche se il risultato conterà fino a un certo punto, ci teniamo a far bene».

Che bilancio fa di questa prima fase della preparazione?

«Vedo la squadra crescere giorno dopo giorno e sono fiducioso».

Quanto sarà importante avere grandi stimoli per riscattare il deficitario 2012-13?

«Nel calcio moderno attingere alle motivazioni è fondamentale e questa deve essere una bella base di partenza per far meglio della scorsa annata, ma per disputare una stagione importante le motivazioni da sole non bastano».

Cosa serve secondo Mazzarri?

«L’organizzazione è fondamentale: se i giocatori vagano per il campo e non sanno quello che devono fare, gli stimoli non servono a niente. Per questo insisto sulla necessità di essere una squadra».

Due anni fa la Juventus reduce da due settimi posti di fila ha iniziato un cammino vincente che con Conte l’ha portata ha conquistare due scudetti. L’Inter può fare lo stesso con Mazzarri?

«Non voglio fare paragoni con altre squadre perché a me interessa solo parlare di noi. Quella Juve e questa Inter hanno in comune solo i piazzamenti in due annate deludenti perché loro fecero un certo tipo di mercato"

L’Inter invece è ancora alla ricerca di un esterno destro e questo acquisto si sta rivelando più difficile del previsto.

«Riguardo al mercato non sono mai stato sereno come quest’anno. Con Moratti ci parliamo spesso, ci confrontiamo e ci capiamo al volo. So che la volontà della società è quella di completare al meglio la rosa. Il club farà quello che può fare».

Però sulla fascia destra le manca sempre un giocatore...

«Mi concentro sulla squadra che ho a disposizione e cerco di ottenere il massimo da quelli che sono qui».

Soddisfatto che Icardi si sia sbloccato dopo un inizio di ritiro complicato?

«Il gol contro l’Amburgo gli farà bene perché segnare per un attaccante è sempre importante. Sta crescendo dopo aver accusato i carichi di lavoro a Pinzolo. Mi è piaciuto come ha lavorato per la squadra e come si è mosso. Lo vedo bene e può darci una grande mano quest’anno».

Tra Icardi e Belfodil là davanti sarà una bella sfida.

«Ad Amburgo mi è piaciuto anche Belfodil. Quando è entrato ha fatto bene».

In assenza di Kovacic, Guarin e Alvarez stanno facendo le mezzali. Come stanno interpretando il ruolo?

«In fase difensiva hanno fatto bene anche contro l’Amburgo e qualche movimento interessante per gli inserimenti loro o degli esterni lo hanno messo in mostra. Stiamo lavorando e abbiamo bisogno di un po’ di tempo».