Intervenuto ai microfoni di Libero, Sandro Mazzola, pilastro della Grande Inter, ha parlato dei maggiori temi di attualità di casa nerazzurra.
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Mazzola: “Lautaro ricorda me. Sfogo Conte? Ha ragione”. E poi svela: “Mi sa che arriva…”
Le parole dell'ex calciatore nerazzurro
Sandro Mazzola, partiamo dalla cosa più importante: l'Inter può farcela? Andrà in finale di E-League?
«Ma certo, scusi. Stiamo parlando dell'Inter, quindi è sì».
È dura, però.
«A questi livelli lo è sempre. Ma credo che la squadra abbia tutte le possibilità e fisicamente sta bene».
Dunque, l'Inter vince la coppa: stagione da incorniciare o rimane l'ombra di quel punticino dalla Juve?
«Pesa, altroché. I rimpianti sono forti, si poteva fare meglio. Però vincere l'E-League, oltre che la conquista di un trofeo, significherebbe che c'è un gruppo che ha saputo reagire, ricominciare e vincere».
Nel bene e nel male il protagonista è stato Antonio Conte. Le piace?
«Molto. Mi ricorda certi grandi allenatori dell'Inter. È uno che quando le cose non vanno bene prende in mano la situazione, guarda negli occhi i giocatori e li fa rendere».
Le piace anche quando alza la voce con la società?
«Per me ha ragione. Perché se non lo facesse i primi a perdersi sarebbero i giocatori. A suo modo combatte per cambiare le cose in meglio».
Mourinho è sempre intoccabile per i tifosi, lei ha vinto tutto con un istrione come Herrera: ma in questo club funzionano solo un po' quelli sopra le righe?
«(Ride) eh sì, sarà la maglia che li attira. Da sempre all'Inter ci vogliono quelli che si espongono. I nostri tifosi entrano in sintonia e spesso li amano. Vanno bene i capipopolo, è una storia che si ripete».
Lautaro può essere un Mazzola degli anni 2020?
E Lukaku? Mica male...
«Benissimo, no mica male. Quando meno te lo aspetti fa l'azione decisiva. E non è solo forza. Fosse solo un tutto muscoli, la palla la perderebbe».
Ci fosse anche Messi.
Lei di grandi giocatori ne ha presi tanti, aveva preso anche Falcao e Platini. Si permetta un consiglio a Marotta per la prossima Inter.
«Un comandante a centrocampo, il giocatore che guarda e capisce cosa deve fare. E mi sa che arriva».
Beh, fuori il nome.
«Sì, ciao, così domani aumentano subito il prezzo».
Come non detto. Senta, ma con questi cinesi l'Inter è un po' meno "pazza"?
«Sì, la società è impostata in modo molto giusto. Ci stanno restituendo la fiducia che avemmo in loro negli anni '70, quando fummo i primi ad andare a giocare in Cina e ad avvicinarci al loro mondo. Stanno capendo il nostro calcio e hanno voglia di imparare».
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