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Nel giorno del suo compleanno, Sandro Mazzola, che spegne 75 candeline, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. La leggenda nerazzurra racconta di come un giorno la Juve tentò di convincerlo a lasciare i nerazzurri, ma per Mazzola c'era solo l'Inter: "Eppure potevo andare alla Juve, alla Roma e anche al Milan. I bianconeri si erano infiltrati ad Appiano pur di convincermi. “La Juve arriva dappertutto” mi disse un vecchio portiere juventino che venne al centro sportivo per farmi parlare al telefono, uno dei primi in auto, con l’Avvocato Agnelli. Una notte a pensarci, poi mia madre mi disse che papà, da capitano del Torino si sarebbe rivoltato nella tomba se avessi accettato la Juventus. E poi l’Inter mi prese quando nessuno mi cercava. Un minimo di riconoscenza…". Poi l'ex attaccante nerazzurro ricorda il gol che più l'ha emozionato: "Ma se mi chiedete quale gol mi emozionò di più fu quello segnato al Vasas a Budapest in Coppa Campioni nel 1966: gli ungheresi erano fortissimi. Metà campo correndo palla al piede, dribbling sul portiere, un altro su un difensore che ritornò e poi la piazzai nell’angolo basso". Mazzola racconta anche un aneddoto su Helenio Herrera: "Mi faceva molto ridere come Burgnich fosse riuscito a fregarlo per un po’ sulla bilancia, toccando un punto della quale abbassava il reale peso. E visto che chi sgarrava, pagava la multa, erano soldi risparmiati. Quando però Herrera capì, ci multò tutti". E l’Inter di oggi? "Mi piace il carattere dei giocatori. E Spalletti entra nella loro testa. Anche lui come Herrera allena prima la mente".
(Gazzetta dello Sport)
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