Sarà un'Inter non più zavorrata quella che la prossima estate cercherà di allestire una squadra pronta per vincere nel più breve tempo possibile. Il fair play finanziario "rimane", come ha ricordato Piero Ausilio, ma i nerazzurri saranno fuori dal settlement agreement, il che aumenterà la libertà sul mercato di Ausilio (e Marotta?). Ma niente spese folli, che non rientrano comunque nella gestione imposta da Suning:
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L'Inter, dalla prossima estate, sarà finalmente fuori dal settlement agreement
"La sfida più grande che aspetta Zhang è riuscire ad aumentare la competitività della squadra, pur nel rispetto di operazioni che devono restare compatibili con il piano di crescita. In soldoni: l’Inter che a giugno prossimo uscirà dal settlement agreement con l’Uefa, avrà maggiore libertà d’azione sul mercato. Non sarà costretta a inseguire calciatori solo in prestito con diritto di riscatto. Ma allo stesso tempo non batterà la strada del colpo da 80 milioni di euro, per intendersi.
Essenzialmente per due motivi.
Il primo: l’Inter ritiene di aver piazzato le fondamenta per una base di lavoro affidabile da integrare con tre colpi da 25-30 milioni di euro ciascuno, piuttosto che con un unico acquisto top. Nessuna rivoluzione, ma ritocchi mirati per un processo costante: meglio tre Nainggolan che un top player, la sintesi.
Secondo motivo: Zhang ha in testa un modello di club che faccia del player trading la sua filosofia. Il tutto in maniera più marcata di quanto avvenuto la scorsa estate, quando la «pratica» è stata risolta esclusivamente grazie alle plusvalenze dei giovani. Dunque: l’arrivo di un giocatore da 70 milioni non sarebbe in linea con l’idea di poter poi rientrare dell’investimento fatto con una cessione", ha spiegato oggi la Gazzetta dello Sport.
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