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Il mercato dell’Inter, in questa sessione estiva, è stato pesantemente condizionato dalla trattativa tra Thohir e Moratti.
I giorni che arriveranno saranno molto importanti per questa vicenda, perché si andranno a definire le quote che andranno di fatto in mano agli indonesiani. La trattativa, di fatto cominciata mesi or sono, ha obbligato Moratti ad azzerare il bugdet che si era fissato per il mercato. Già da maggio però i nerazzurri avevano definito delle operazioni tra cui quella di Icardi, prenotato a gennaio e di fatto acquistato con gli addii di Coutinho e Sneijder, l’acquisto di Campagnaro a parametro zero, Andreolli e Botta.
Quindi il resto è stato fatto in economia: con il risparmio degli ingaggi di Cassano (5,8 milioni) e Silvestre (3 più 1 di prestito avuto dal Milan) si è acquistata la metà di Belfodil (5,75 milioni più altri 2 per il riscatto di Galimberti e Mella); le cessioni di Caldirola (2,5) e Donati (2,5) hanno finanziato l’acquisto della comproprietà di con l’ex Bologna che ha firmato un contratto da 650.000 euro più bonus. Tutto questo in pieno rispetto degli attuali parametri. Per il resto nient’altro, anche perché un ulteriore rinforzo sarebbe passato dalla cessione di un big, Handanovic piuttosto che Guarin ma lì l’Inter, d’accordo con Mazzarri ha preferito non privarsi dei suoi top player e concentrarsi sulla valorizzazione dei giocatori che non si sono ancora espressi al massimo (Alvarez e Jonathan), sui giovani (Icardi, Belfodil e Taider) oltre che sul recupero di Milito.
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