Il Secolo XIX ricostruisce l'incontro di mercoledì sera in casa Samp: nel mirino la presenza dell'agente di Patrik Schick. Scrive il quotidiano ligure: "Il presidente Ferrero viene intercettato al ristorante San Giorgio della Foce, a cena con Pradè, Osti e Giampaolo. Fino a pochi minuti prima c’era anche Paska, si evince dal «era qui, era qui...» che si lasciano scappare i commensali doriani. Ferrero aggiunge a denti stretti «chiede troppi soldi di ingaggio, vedremo». A quel punto interviene pure Giampaolo, che scherzando dice «se siamo ancora in tempo per metterlo sul giornale di domani, aggiungete che il presidente si impegna a comprare altri cinque giocatori». È una battuta per stemperare i toni, tutti ridono."
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Mercato Inter – Caos Samp, Ferrero su ag. Schick: “Chiede troppo di ingaggio, vedremo…”
Il Secolo XIX fa il punto della situazione di Patrik Schick, attaccante della Samp che piace molto all'Inter
Schick piace a tutti - "L’altra società (oltre all'Inter) ben messa è il Tottenham. Lo stesso Paska ieri alle 11 viene a sua volta intercettato all’uscita dello Starhotel e, infastidito per essere ripreso, non rilascia dichiarazioni, anzi impreca salendo sull’auto che lo porterà a Malpensa. E l’incontro veloce con Paska (che mercoledì pomeriggio si era visto con Schick) c’era stato proprio poco prima in zona Corte Lambruschini. Perché quello di mercoledì sera al ristorante è stato casuale."
Perché la società blucerchiata si premura di smentire qualunque incontro con l’agente? "Lo fanno categoricamente sia il direttore dell’area tecnica Pradè, sia il direttore sportivo Osti. Mentre Antonio Romei, lui assente sia al mattino (è arrivato al Mugnaini poco prima delle 11) che alla cena del giorno prima, farà sapere che non erano in programma incontri ufficiali con il procuratore. Ferrero, nel pomeriggio alle finali del Ravano, rimescola completamente la storia e offre la versione da microfoni: «Se ho incontrato Paska? No, non lo abbiamo incontrato. Abbiamo saputo che c’era, pensate, proprio da un giornalista... »."
(Il Secolo XIX)
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