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Messi ha ufficialmente comunicato al Barcellona di voler cambiare aria e ora spera di poterlo fare a costo zero per via di una clausola nel suo contratto. Il Manchester City è in vantaggio, ma non è escluso che l'Inter possa tentare il clamoroso affare. Ne ha parlato sul Corriere della Sera Andrea Sartori, responsabile mondiale della divisione sport di Kpmg.
«Oltre al lato sportivo, Messi, come solo pochi altri al mondo fra i quali Mbappé, Neymar e Ronaldo, consente di capitalizzare sulla base di un pubblico globale sia sotto il profilo della comunicazione che sotto quello commerciale. Per una società come l’Inter che parte da valori molto più bassi rispetto alle squadre top avrebbe una spinta ancora più forte. L’Inter adesso prende 10 milioni da Pirelli e 20 dalla Nike. Questo ci fa capire le potenzialità commerciali di un Messi nerazzurro. I benefici che un giocatore così potrebbe portare a un gruppo come Suning sarebbero riconosciuti anche al di fuori della squadra, non si vedrebbero solamente nei conti dell’Inter».
«Poi bisogna avere anche le capacità manageriali di attivare un traino così all’interno dei piani societari, ed è un processo complesso. Messi sarebbe un grande affare per tutte le squadre italiane: in una fase di rinegoziazione dei diritti (nel 2021 la nuova asta ndr), il valore delle licenze all’estero aumenterebbe molto di più rispetto a un suo arrivo in Inghilterra dove i contratti sono già a livelli altissimi. Mentre la Spagna crollerebbe. Nell’ultimo bilancio le spese per il personale dell’Inter erano di 191 milioni. L’ingaggio di Messi impatterebbe per il 30-35% del totale, una cifra enorme. Alla Juve il rapporto fra stipendi e ricavi è passato dal 61% al 71% con i costi cresciuti più velocemente dei ricavi in proposizione».
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