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Messi, è guerra con Bartomeu. Barça strozzato dai debiti, Leo preoccupato dalla gestione del club

Andrea Della Sala

Il numero 10 del Barcellona fa sognare l'Inter; il rapporto col club blaugrana è ai minimi storici, rottura col presidente

Con la notizia dell'arrivo del padre di Messi a Milano, i tifosi dell'Inter hanno subito iniziato a sognare il super colpo. L'arrivo dell'argentino sarebbe un colpo sensazionale, ma i costi del suo ingaggio sono altissimi; secondo La Gazzetta dello Sport, però, la proprietà nerazzurra Suning ha la forza per provare a portarlo in Italia. Il rapporto tra Messi e il Barcellona non sono mai stati così tesi. Secondo il quotidiano sportivo, infatti, "Messi è in rotta con chi gestisce il Barça, Bartomeu e la sua dirigenza. Se volesse restare, potrebbe spingere all'uscita Bartomeu. Le elezioni saranno nel 2021. Ma se vuole andarsene, ha i mezzi per farlo".

CONTRATTO - "Il contratto del miglior giocatore al mondo scade nel giugno del 2021: l'ultimo rinnovo è stato firmato nel 2017 ed è valso all'argentino 200 milioni netti, 50 a stagione. Con una clausola rescissoria di 700 milioni. Secondo El Pais, però, Leo può lasciare il club gratis alla fine di ogni stagione, a patto di comunicarlo entro il 31 maggio. Data passata e nessuna comunicazione ufficiale da parte del giocatore".

DISSIDI - "La rottura con Bartomeu ha preso forma in questa stagione. La situazione è precipitata nel 2020: prima l'esonero di Valverde, poi le dichiarazioni del ds Abidal che facevano ricadere sui giocatori la colpa dell'allontanamento. Infine, per restare al campo, il feeling mai nato col tecnico Setien. L'allenatore è stato sconfessato e praticamente esonerato dallo stesso Leo qualche settimana fa, salvo poi decidere per una pace armata in vista della Champions. La dirigenza del Barça, poi, è stata accusata di aver speso milioni di euro per pagare una società sul web per creare profili social che screditassero alcuni personaggi eminenti del club, compresi giocatori, compreso Messi e la moglie Antonela.

Messi è preoccupato dalla gestione del Barça, strozzato dai debiti e reduce da operazioni di mercato fallimentari come i 500 milioni spesi per Coutinho, Demebélé e Griezmann. Ha invocato il ritorno di Neymar, ma l'estate non gli porterà nemmeno Lautaro, da lui richiesto. Ce n'è abbastanza perché non abbia nemmeno voluto iniziare a parlare di rinnovo", spiega La Gazzetta.