Sinisa Mihajlovic, in una lunga intervista al Corriere dello Sport, ha parlato della sfida che venerdì vedrà opposto il suo Catania all'Inter di Josè Mourinho. E proprio su Mourinho arrivano le dichiarazioni a sorpresa dell'ex interista. Da detrattore a fan, Mihajlovic mostra di aver cambiato, almeno parzialmente, idea sullo Special One:
primo piano
MIHAJLOVIC: “MOU MI PIACE SEMPRE DI PIU’. CAMPIONATO APERTO, PER L’INTER L’OSSESSIONE E’ LA CHAMPIONS”. E SU IBRA…
Sinisa Mihajlovic, in una lunga intervista al Corriere dello Sport, ha parlato della sfida che venerdì vedrà opposto il suo Catania all’Inter di Josè Mourinho. E proprio su Mourinho arrivano le dichiarazioni a sorpresa dell’ex...
Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?«Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo salvare questa squadra, perché se lo merita»Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.«Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».Meglio incontrarli ora che non volano più.«Questo non lo so, è difficile scegliere il momento più opportuno per affrontare un’avversaria. L’Inter è talmente forte, che fa paura davvero. Però…».Però?«In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, proprio lei ex interista?«La lotta si è già riaperta da qualche settimana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho perso lo scudetto con nove punti in più e l’ho vinto quando di nove punti ero sotto. Voglio vincere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».Milan o Roma, dietro all’Inter?«Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di Mancini.«Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferenza come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per scontato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».Neanche Mourinho si è avvicinato all’obiettivo.«Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rinforzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che voleva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.«Io dico la verità: appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personaggio. Lo stimo».Si spieghi meglio, per favore.«Lui tratta male i suoi interlocutori, spesso chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stesse tecniche di comunicazione, non durerebbe più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla normalità ed è dovuto andare via da Belgrado».Viva Mourinho, allora.«E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e Ibrahimovic?«Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo periodo, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo Vieri, insomma: straordinari campioni, ma difficili».
© RIPRODUZIONE RISERVATA