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Lunga intervista concessa dal Principe Diego Milito a La Gazzetta dello Sport: da Conte a Lautaro, dalla Coppa Italia allo Scudetto. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante argentino che parte inevitabilmente da Inter-Juventus.
Che cosa significa, questa partita, a due settimane da quella di campionato?
"L'Inter farà bene a dimenticarsi quella vittoria. Meritatissima, ma certo, arrivata dopo una prestazione completa. Ma la Juve è una grande squadra. E le grandi squadre imparano sempre dopo una sconfitta. Questa poi è una competizione diversa: lo scontro è sui 180 minuti, in campo si ragionerà anche su questo".
Si dice: le coppe tolgono energie al campionato.
"Bah... Non sono mai stato d'accordo. Questa è una semifinale. E siamo di fronte a un trofeo che nessuno può snobbare. Tantomeno club come Inter e Juventus che hanno l'obbligo di provare a vincere tutto. E poi, le racconto questo: nel 2010 la Coppa Italia fu il primo trofeo vinto del Triplete, in ordine temporale. Ci diede la spinta e la fiducia per vincere campionato e Champions. Onestamente, non sono sicuro che se avessimo perso quella finale contro la Roma, avremmo poi avuto la stessa forza di vincere le altre due competizioni".
È un messaggio per Conte questo?
"Sicuramente eliminare la Juve e andare in finale aggiungerebbe ulteriore forza alla corsa scudetto per l'Inter".
Diretto: chi lo vince il campionato?
"Penso possa essere davvero l'anno dell'Inter. Ha tutto per esserlo: c'è una buona rosa, una buona difesa, due grandi attaccanti come Lukaku e Lautaro e un giocatore come Sanchez in grado di aggiungere qualità".
Il dibattito è aperto da queste parti: chi ha la rosa più forte secondo lei?
"Vedo Inter e Juventus alla pari".
È sorpreso dalla continuità di rendimento del Milan?
"Un po' sì, ma lotterà fino alla fine. E poi ha Ibrahimovic: non capisco chi per attaccare la Serie A porta l'esempio di uno Zlatan ancora decisivo nonostante la sua età. Ibra è semplicemente un grande campione che ha avuto la bravura di conservare il suo corpo a un livello altissimo".
Però la rissa con Lukaku ha fatto il giro del mondo. Lei da che parte sta?
"La carriera parla per loro, non è un episodio che può rovinare tutto. Quelle cose possono accadere in campo. Anche io venivo provocato, ma la reazione non si può mica prevedere: dipende da quel che ti passa per la mente in quel momento. Sì, forse hanno un po' esagerato, tirandola troppo per le lunghe".
Contro la Juve Lukaku non ci sarà per squalifica.
"Ed è un'assenza pesante. Conte perde tanto perché la squadra si appoggia a lui, ai suoi gol, alla sua forza fisica. Con Sanchez cambierà un po' il modo di attaccare".
Di là c'è Ronaldo con Kulusevski, più che con Morata.
"Siamo ad altissimi livelli. Cosa dire di Ronaldo? Che ha trovato in Morata il completamento ideale. Alvaro mi piace, è un attaccante che sa fare tante cose, non pensa solo al gol".
Scelga un attaccante tra le due squadre con il quale si sarebbe trovato bene in campo.
"Avevo un pregio: sapevo adattarmi al mio compagno. Con Lautaro ho già giocato, allora ne dico due: mi sarebbe piaciuto provare con Ronaldo e Lukaku".
La fortuna di stare vicino a Romelu ce l'ha il suo pupillo, Lautaro.
"Lui è straordinario e lo sta dimostrando. Tempo fa dicevo che avrebbe dovuto migliorare nella gestione dei cartellini: ecco, l'ha fatto. Di lui mi piace la capacità di stare dentro l'area di rigore, mi piace come sente la porta avversaria. Ha una buona testa, un buon approccio al lavoro. Non perda l'occasione di crescere vicino a Lukaku. Ho la sensazione che il belga migliori chi gli gioca vicino".
Quanto pesa Conte, sull'Inter?
"L'Inter rispecchia perfettamente la mentalità e le idee del suo tecnico. La squadra sta completando un processo di maturazione, si vede dalla sicurezza nei movimenti ormai memorizzati dai suoi giocatori".
"A me piace proprio Eriksen come calciatore, in assoluto. Ha tanta qualità che può far comodo all'Inter, a prescindere".
È sorpreso dalle difficoltà di Suning?
"No, perché il calcio post Covid è in crisi dappertutto, le difficoltà sono mondiali e il nostro mondo deve trovare il modo di adattarsi a nuove esigenze".
Quando la ritroveremo all'Inter?
"Ora mi godo le vacanze e la famiglia. E poi mai dire mai".
Ok. Ma chi va in finale in Coppa?
"Bisogna dar retta al cuore, no? Inter, dico Inter".
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