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Milito: “Mou e i nemici? A volte li inventava. Nel 2010 ci attaccarono perché…”

L'argentino ormai fuori dal calcio giocato dichiara: "José è un top mondiale, un uomo che sa proteggere il suo gruppo come nessuno ma ha sempre bisogno di un avversario: se li inventa, Guardiola compreso". E su quell'Inter: "Ci accusano di...

Francesco Parrone

Il PrincipeDiego Milito è tornato a parlare del suo passato all'Inter dopo l'addio al calcio di qualche mese fa. L'ex attaccante ripercorre le sue vittorie in nerazzurro e descrive l'allenatore Mourinho: "Amo sentire il rumore dei nemici? Eh sì, ma a volte i nemici se li inventa di proposito, Guardiola compreso: provate a chiedere a Pep - ricorda ai microfoni de La Nacion -. Mou è un grande gestore di gruppi. Stiamo parlando di un tecnico top a livello mondiale. Fa in modo che ogni giocatore renda al 100%, ha la parola giusta al momento giusto, usa il bastone quando serve. Sa proteggere il suo gruppo e ha sempre bisogno di un nemico per poter attaccare o difendere il proprio gruppo".

Non solo il portoghese, nella mente dell'indimenticabile numero 22 riaffiora la vittoria della Champions e la semifinale con il Barcellona nel 2010: "In quella Champions abbiamo eliminato il miglior Barcellona di sempre battendolo 3-1 all'andata e in finale abbiamo sconfitto il Bayern Monaco, però ci hanno criticato molto - continua -. Per difendere quel Barcellona, che piaceva a tutti, ci hanno attaccato dicendo che il nostro calcio era totalmente difensivo. Si sono dimenticati della partita d'andata, che stavamo perdendo e sarebbe stato impossibile al Camp Nou contro una formazione che ha il 90% di possesso palla. Siamo andati lì, e hanno tacciato Mourinho di difensivismo, eppure giocavamo con quattro attaccanti: Sneijder, Pandev, io ed Eto'o più Maicon. Poi nel riscaldamento si è fatto male Pandev e dopo un quarto d'ora ci hanno espulso Thiago Motta. Se è difficile giocare 11 contro 11 a Barcellona, immaginate in 10, con il vantaggio che avevamo e a un passo dalla finale dopo 45 anni. Bisognava tenere tutto in considerazione, però i media hanno puntato sulla dicotomia Mourinho-Guardiola e non si è dato il giusto valore a tutto quello che avevamo fatto in quella squadra".