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Diego Milito si avvia verso le ultime settimane da giocatore di pallone, prima dell’addio ufficiale al Racing e al calcio intero. L’eroe del Triplete nerazzurro, mai dimenticato dal popolo interista, smetterà di giocare a 37 anni. Una volta conclusa la stagione in Argentina, appenderà gli scarpini al chiodo: ormai si tratta di un conto alla rovescia, che lo stesso Principe ha raccontato ai microfoni di ESPN FC Radio.
Ecco le sue parole: "Ritiro? Non potevo chiedere di più a questo sport. Ho dato tutto, e grazie al sacrificio ho potuto realizzare ogni sogno che avevo da bambino. Non so se sono preparato o meno al ritiro, per raccontarlo bisogna viverlo. Sono sei mesi che mi sto preparando ormai, è sempre difficile lasciare quello che si ama e si è fatto per tutta la vita. Mi sto godendo quello che mi resta. Futuro? Farò il corso da allenatore, ma non ho ancora chiaro quello che vorrò fare e quello che più mi motiverà. Appoggio dei miei colleghi? E’ quello che più ti conforta, il riconoscimento dei colleghi e dei ragazzi della squadra. Mi riempie d’orgoglio far parte di questo gruppo. Quando sento i miei compagni dire certe cose mi riempiono di soddisfazione. Ultimo match? La partita con il Temperley sarà la mia ultima. Lascio un po’ che tutto scorra. Non posso mentire, non smetto di pensarci. Sarà speciale. Si chiude un qualcosa che ho fatto per tutta la mia vita. Uno non pensa mai che possa passare, ma il tempo è così, passa per tutti. Cercherò di godermelo al massimo. C’è la possibilità che giochi una partita d’addio, sì. E mi piacerebbe invitare Mourinho. E’ stato un allenatore che mi ha segnato molto, con lui ho avuto un gran rapporto. Sarebbe davvero bello. In ogni caso, non c’è ancora niente di deciso. Una via intitolata a me? E’ un’iniziativa molto forte, molto bella. Difficile assimilarla, perché sono passati molti idoli dal Racing, e il fatto che vogliano intitolare a me una strada a fianco del Cilindro (lo stadio del club, ndr) è molto forte come cosa".
(ESPN FC Radio)
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