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Milito: “Vicino all’addio 2 volte. Io mai amico con Eto’o? Dico che…”

Diego Milito è stato intervistato, prima di Inter-Sassuolo, da Bein Sports. Questo quanto raccolto da Fcinter1908.it: Come stai? “Bene, ho ripreso a giocare dopo l’infortunio. Mi sento ogni giorno meglio”. E’...

Daniele Mari

Diego Milito è stato intervistato, prima di Inter-Sassuolo, da Bein Sports. Questo quanto raccolto da Fcinter1908.it:

Come stai?

"Bene, ho ripreso a giocare dopo l'infortunio. Mi sento ogni giorno meglio".

E' l'ultima stagione all'Inter?

"Non lo so, ti dico la verità non lo so. Sinceramente non ci sto pensando, mi sto godendo questo momento, ho sofferto molto per l'infortunio, ora mi godo ogni allenamento e ogni partita. A giugno vedremo"

C'è un allenatore che ha segnato la tua carriera?

"Ho sempre detto che ci sono due o tre allenatori che hanno segnato la mia carriera. Uno è stato Marcelo Bielsa, quando l'ho avuto in Nazionale. Ho imparato tantissimo da lui. E poi ovviamente José Mourinho, uno dei migliori allenatori che io abbia mai avuto. Lo ringrazio perchè mi ha portato all'Inter, mi ha dato fiducia. Abbiamo vinto tanto insieme. Siamo rimasti in ottimi rapporti. Mi ricordo che ero al Genoa, lui mi ha chiamato e mi ha detto che mi voleva all'Inter. E' un orgoglio che un allenatore di questa importanza ti chiami. Un allenatore che ha vinto ovunque, che ti chiamava per andare in un club così importante come l'Inter. E' stato un salto importante, ho avuto la possibilità di giocare la Champions. Non è che mi abbia convinto Mourinho, stava già avvenendo e sono stato fortunato nell'approdare in un grande club come l'Inter".

E' difficile essere un giocatore di Mourinho? Arrivi stremato a fine stagione?

"No, no. Per niente. E' sempre uno stimolo avere un allenatore così. Ha dato tantissimo, ovviamente tira fuori il meglio da ogni giocatore. Ma non ti stanca. Anzi, è un allenatore che protegge tantissimo i suoi giocatori".

Cosa non ha funzionato con gli altri allenatori?

"Con Rafa Benitez abbiamo comunque vinto due titoli e poi è arrivato Leonardo con cui abbiamo vinto la Coppa Italia. Poi sono successe tantissime cose che hanno fatto sì che non siamo stati in grado di lottare per cose importanti. Tanti allenatori, tanti giocatori nuovi, tanti sistemi di gioco nuovi. Ovviamente anche noi non siamo stati all'altezza di vincere altri trofei".

E' vero che con Eto'o non è che foste proprio grandi amici?

"No, in verità abbiamo sempre avuto un buon rapporto. Avevamo un bel rapporto, da compagni di squadra. Poi ovviamente non è possibile essere amici di tutti. La parola 'amico' è importante. Ma abbiamo avuto sempre un rapporto cordiale e in campo ci trovavamo bene".

La Champions del 2010?

"E' qualcosa che resterà nella mia mente per tutta la vita. Sicuramente è una delle soddisfazioni più grandi che ho avuto nel calcio. Avere la possibilità di giocare una finale di Champions non è facile, non tutti ci riescono. Mi sentono un privilegiato. La semifinale col Barcellona? E' stata durissima, soprattutto perché avevamo 90.000 persone contro. E' stata indimenticabile"

C'è stata la possibilità di lasciare l'Inter dopo il 2010?

"Sì, due volte. Però qui mi sentivo a casa. Mi hanno sempre trattato molto bene, mi sono sentito sembre ben voluto e poi giocavo comunque in un grande club, avendo la possibilità di vincere trofei. Dopo la Champions abbiamo infatti vinto Supercoppa e Mondiale per Club. Sono molto felice di essere rimasto".