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Diego Milito a 360 gradi. Il Principe ha rilasciato qualche giorno fa un'intervista in cui ha parlato di sè, dell'Inter, della Nazionale e della Coppa America.
FCINTER1908.IT ve la propone integralmente:
HAI AVUTO UNA STAGIONE 2009/2010 SPETTACOLARE. L'ULTIMA NON E' STATA COSI' REGOLARE. A COSA SI DEVE?
"E' vero, ma non sempre si può giocare mantenendo lo stesso livello. Succede a quasi tutti i giocatori. Purtroppo non abbiamo avuto un buon inizio di stagione con Rafa Benitez. La squadra ha fatto un'autocritica importante. Quando è arrivato Leonardo il nostro livello di gioco è salito, anche se non siamo riusciti a rimontare e a vincere il campionato".
CON OGNI PROBABILITA', IL TUO RENDIMENTO NEL CLUB TI HA CONDANNATO AD ESSERE MENO PROTAGONISTA CON L'ARGENTINA
"La cosa importante è essere considerato, anche con il cambio di allenatore. Come successo con Maradona, che comunque mi ha tenuto in considerazione per il Mondiale, anche Batista ha avuto fiducia in me, e questo per me conta molto. So che la competizione è molto dura, perchè l'Argentina ha una batteria di attaccanti formidabile".
CONSIDERI UNO SCENARIO DIVERSO DALLA VITTORIA DELLA COPPA AMERICA?
"No, perché giochiamo in casa e dobbiamo vincere. E' un obbligo, anche se è un obbligo bello. La gente spinge e uno si sente a casa. La gente vuole una nostra vittoria perché non arriva da 18 anni, ma non credo che le richieste sarebbero diverse se non giocassimo in casa. In Coppa America, all'Argentina si chiede sempre di vincere".
BATISTA RIPETE CHE L'OBIETTIVO PRINCIPALE E' IL MONDIALE DEL 2014. E' UN MODO DI TOGLIERE PRESSIONE ALLA SQUADRA?
"Non penso. Tutti abbiamo il Mondiale come obiettivo, ma ora c'è la Coppa America e dobbiamo cercare di vincerla. Però, certo non si può perdere di vista l'importanza dei prossimi Mondiali. Vincere questa competizione, però, ci darebbe grande spinta internazionale. Oltretutto ci darebbe il biglietto per la Confederation Cup del 2013. Sarebbe per noi importantissimo giocare quella competizione come rappresentanti del Sudamerica".
BATISTA TI HA UTILIZZATO NEGLI ALLENAMENTI COME ATTACCANTE ESTERNO. COME TI TROVI IN QUESTA POSIZIONE INSOLITA?
"Non ho problemi. Posso giocare con un altro attaccante, come in Europa, o con altri due come con l'Argentina. L'importante è giocare".
BATISTA INSISTE CHE L'ARGENTINA DEVE GIOCARE CON UN 3-4-3 SIMILE AL BARCELLONA MA RIVENDICA UNO STILE SUDAMERICANO. E' POSSIBILE?
"penso di si, possiamo giocare con stile sudamericano ma simile al Barcellona. In alcuni momenti lo abbiamo fatto, ma ci manca ancora molto lavoro. Dobbiamo allenarci e provare queste cose in allenamento"
PERO' MOLTI DI VOI ORMAI SONO ABITUATI ALLA TATTICA EUROPEA
"Non è facile quando ci vediamo per così poco tempo. Per questo bisogna approfittare di questo periodo in cui ci alleniamo insieme tutti i giorni. Però nessuno di noi dimentica il modo di giocare che aveva nelle giovanili. Quando stiamo tutti insieme possiamo raggiungere lo stile di gioco che ci caratterizza".
L'ARGENTINA HA I GIOCATORI PER GIOCARE COME IL BARCELLONA?
"Credo che il ct lo dica perché Messi ha bisogno di essere appoggiato nel miglior modo possibile, ma ogni squadra ha le sue caratteristiche. Il Barcellona è una grande squadra con grandi giocatori in ogni zona del campo. Ma anche l'Argentina ha grandi giocatori".
GIOCHI IN NAZIONALE CON TUO FRATELLO. E' CURIOSO CHE GABRIEL SIA TITOLARE IN ARGENTINA E POSSIBILE PARTENTE NEL BARCELLONA. COME VIVE QUESTA SITUAZIONE?
"Deve decidere lui se continuare o no con il Barcellona. Ma se uno è titolare nell'Argentina vuol dire che può giocare ai massimi livelli".
COME HAI VISSUTO LA RETROCESSIONE DEL RIVER?
"Mi ha colpito molto. Si può associare a quanto successo in Spagna con l'Atletico Madrid o in Italia con la Juve, anche se in questo caso la retrocessione ha avuto ragioni extracalcistiche. Certo, dispiace che il River sia in questa situazione".
CHE NE PENSI DI NEYMAR?
"L'ho visto giocare poco, solo in finale di Libertadores. Però si vede che ha grande talento. Rende facili le cose difficli. Avrà una grande carriera".
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