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MassimilianoMirabelliha lavorato prima come dirigente dell'Inter, era il capo degli osservatori nerazzurri, poi è approdato al Milan da direttore sportivo. Ha lavorato quindi per entrambi i club. E a calciomercato.com ha parlato proprio della partita di oggi: «Ho cambiato tanti club in carriera. Dopo tanta gavetta, la soddisfazione più grande è stata aver lavorato in due grandi club come Inter e Milan. Come vedo il derby? E' un campionato strano, ma sono orgoglioso che in una partita importante come questa sia da una parte che dall'altra ci sia anche un po' del mio lavoro. Tra i nerazzurri ho scoperto Brozovic e Perisic, dall'altra parte stanno andando avanti con le basi che abbiamo lasciato noi: da Donnarumma a Calhanoglu, passando per Romagnoli, Calabria e Kessie. In più c'è Ibra che sta andando benissimo».
L'ex dirigente ha approfondito il discorso sui due croati dell'Inter: «Li ho scoperti andando a vederli sui campi con l'obiettivo di anticipare i tempi. Quando li abbiamo presi non c'era nessuno su di loro, non si conoscevano. E vederli ancora in nerazzurro oggi è un risultato che mi rende orgoglioso, come sono felice di vedere che sono rimaste le basi della rete scouting che avevo costruito io. Avevamo un server dove inserivamo tanti giocatori, tra i quali alcuni allora sconosciuti e oggi diventati campioni come Lukaku,de Vrij e Lautaro, che andai a vedere io stesso in Argentina», ha detto.
All'ex capo osservatori dell'Inter è stato chiesto se era vero che a Milano avrebbe voluto portare Gabriel Jesus: «È stato un mio pallino. Sono andato a visionarlo al centro di allenamento del Palmeiras. Dai video mi aveva convinto a livello tecnico ma mi sembrava esile. Così con una scusa sono andato a vedere un allenamento del club brasiliano e ho fatto in modo di incontrarlo a fine seduta. Mi resi conto che era un falso esile, che era un attaccante completo. Abbiamo provato a prenderlo all'Inter, ma non posso dire perché non si è chiuso l'affare. Un altro pallino è stato Aubameyang. Se tornassi indietro non tentennerei più di tanto per portarlo al Milan. Avevamo già provato a portarlo all'Inter, ma i francesi volevano sette mln e io non riuscii a convincere i miei capi».
L'ex direttore sportivo rossonero al momento continua ad aggiornarsi, alla ricerca di nuovi giocatori. Considera lo scouting tra i momenti più importanti del suo lavoro. E aspetta l'occasione giusta: «Mi manca vivere il calcio da protagonista - ha concluso - però non voglio andare in un club tanto per ricominciare. Ho avuto qualche contatto col Monaco, ma ora aspetto il progetto giusto. I rapporti con Fassone? Siamo rimasti in buoni rapporti, chissà che non capiti l'occasione di ricominciare a lavorare insieme».
(Fonte: calciomercato.com)
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