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L'Inter, ancora una volta, è andata sotto in Champions, ma ieri sera non è riuscita a ribaltare il risultato, anche perché di fronte c'era il Barcellona. Spalletti lascia fuori De Vrij e punta sulla coppia Miranda-Skriniar, ma a deludere è lo slovacco, non di certo nella sua serata migliore. "Non si disperi troppo il brasiliano perché, al confronto del collega di reparto Skriniar, lui comunque regge. È lo slovacco invece la nota negativa: nell’1-0 del Barcellona, quando sbaglia movimento sul cross messiano di Suarez spalancando la strada a Rafinha; nel 2-0 nella ripresa di Jordi Alba, ancora lui assolutamente perforabile; e in altre occasioni. Dargli tutta la croce addosso sarebbe però ingiusto. Brozovic, il migliore escluso Handanovic che evita il peggio, e lo stesso Vecino troppe volte si sono visti circondati dal palleggio sapiente di Arthur, uno Xavi in miniatura, e dal ritmo di Rakitic e Busquets. Se hanno alzato bandiera bianca è perché sono rimasti senza protezione dalle fasce. Qui l’Inter è davvero cappottata: indifesi, dietro, D’Ambrosio e Asamoah; spenti davanti, si fa per dire davanti, Candreva e Perisic, quasi due altri terzini che non ripartivano mai. E meno ispirato Icardi che due volte ha preso il tempo a Lenglet ma mai è stato pericoloso", si legge su La Gazzetta dello Sport.
"Spalletti ha cercato di giocarsela fino all’ultimo, correggendosi con cambi sempre offensivi. Politano, al posto del fantasma di Candreva, è stato il più pericoloso con due belle occasioni, le uniche dell’Inter. Keita non poteva far molto nel finale, ma Perisic così moscio, rispetto a quello decisivo dell’ultima stagione, comincia a essere un caso. E infine Martinez, per un Borja un po’ sperduto e martellato dalla potenza fisica di Busquets, ha dimostrato di essere ancora acerbo per certi palcoscenici: anche perché tende a scegliere spesso la soluzione peggiore. Peccato: nei due-tre contropiede veloci che erano riusciti, il Barça non era sembrato imperforabile. Invece niente", continua il quotidiano.
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