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Forse non ne è ancora "sazio" il signor Moggi. O forse in cuor suo è ancora convintissimo di essere completamente innocente,questo è quanto gli fanno credere i tanti che ancora oggi, nonostante quanto uscito fuori, pendono dalle sue labbra.
Fatto sta che, dal consueto editoriale che tmw gli concede (è proprio una concessione quella fattagli credetemi), l'ex dirigente juventino continua, nonostante sia stata appena smascherata nell'udienza napoletana da un perito specializzato quella che da lui fu "amorevolmente" definita la "madre delle intercettazioni", a dire e a commentare come se (ne sembra proprio convinto) tutti stiano sbagliando tutto, tutti, tranne lui, ovvio. Ma come, Moggi è la fonte della verità e nessuno se ne è accorto? Eppure tanta gente è stata assoldata per poter venire a capo di una situazione che, nonostante si sia capito chiaramente come lui fosse il principale manovratore dei fili, appare abbastanza ingarbugliata, come se qualcuno o qualcosa la rendesse irrisolvibile.
Grazie comunque alla possibilità che più di qualcuno da al signore in questione di fornire sempre e comunque la sua versione dei fatti (TV e testate giornalistiche gli concedono sempre ampio spazio al punto tale da non far pensare proprio calciopoli lo abbia "rovinato"!!), l'occasione di avere ancora tanto potere mediatico, Moggi riesce, grazie a ciò, ad avere il consenso di molti, forse di troppi nostalgici. Ecco cosa scrive l'ex della Triade: Chiudo il nostro appuntamento settimanale toccando un tema al quale spero di non essere presto più associato. Il processo di Napoli relativo a Calciopoli. Ho accolto con un sorriso sulle labbra molte delle interpretazioni che alcuni organi di informazione hanno voluto attribuire al fatto che il perito abbia stabilito che la frase incriminata "Metti Collina" sia stata pronunciata da Bergamo e non da Facchetti. Tengo a dire che non ho la minima intenzione di mettere in dubbio quanto stabilito, ma mi preme altresì sottolineare come non sia certo questo il cardine dell'inchiesta. La rilevanza di quella conversazione viene assolutamente ridimensionata se messa in parallelo con gli ormai celebri dialoghi tra lo stesso Facchetti e Mazzei, in cui veniva stabilito chi inserire nella griglia, piuttosto che quelli con Bergamo. Chi dica cosa, conta poco. Ciò che è fondamentale è che chi sosteneva di non aver mai avuto contatti con nessuno, è andato lontanissimo dal dire la verità. Piaccia o non piaccia.
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