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La domanda è semplice, la risposta, invece, è più complessa di quanto si possa immaginare. L'argomento è il Mondiale per Club e la domanda è: si giocherà o no? Tutto è appeso all'Arabia Saudita come sottolinea Repubblica. "Il torneo è in programma dal 15 giugno al 13 luglio 2025 negli Stati Uniti e promette di distribuire premi record alle sue partecipanti: l’importo non negoziabile da distribuire tra le squadre è di 800 milioni. In tutto, la nuova Coppa del mondo costerà due miliardi. Ma fino a oggi, la raccolta latita. E alla Fifa nessuno fa più finta che il problema non esista. Anzi. Solo venerdì l’organo che controlla il calcio mondiale ha incontrato sessanta broadcaster europei, c’erano anche quelli italiani. Ma non è che la proposta abbia fatto breccia. Perché vendere i diritti di un torneo che dura un mese è già difficile di per sé. Figurarsi se dalla vendita devi ricavare qualcosa come un miliardo di dollari su base globale", si legge sul quotidiano.
"La Fifa aveva provato ad aprire un tavolo con Apple proprio per quella cifra, ma a luglio la discussione si è arenata. A distanza di mesi, e dopo un’estate non semplice, ormai è chiaro. Arrivare a quella cifra dalla commercializzazione dei diritti televisivi sarà un’impresa sostanzialmente impossibile. Alcuni club già minacciano di disertare il Mondiale per club, se la Fifa non sarà in grado di garantire gli 800 milioni promessi: per ora, solo una minaccia. Ma sufficiente a convincere la Fifa a cercare un partner diverso. È stato quasi ovvio aprire un tavolo conl’Arabia Saudita. Ma è una corsa contro il tempo, visto che a dicembre, tra meno di cento giorni, è previsto il sorteggio del nuovo Mondiale".
"Una cosa è certa: nessuno vuole che il nuovo torneo salti. Ma nemmeno fare sconti sul prezzo della partecipazione. Da Riad a oggi negano il coinvolgimento nell’affare Mondiale per club: «Non abbiamo parlato con la Fifa, al momento», dice una fonte qualificata. Ma quell’espressione, «al momento», è una finestra apertissima. Perché con gli amici di Riad è in ballo una partita persino più importante: il Mondiale del 2034. Per i sauditi, che su quella manifestazione puntano per prendersi stabilmente un posto di prestigio al tavolo del football globale, mettere una fiche anche sull’altro Mondiale potrebbe diventare, se non una tassa, una posta su cui scommettere".
(Repubblica)
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