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Martin Montoya, intervistato da Marca, ha commentato il suo passaggio al Betis, dopo l'infelice parentesi all'Inter: "Può rappresentare un passo avanti per me. Sapevo di venire ad un grande club come il Betis e che l'importante per me era giocare. All'Inter, in sei mesi, non ho giocato quanto avrei voluto e un calciatore quello che vuole è sentirsi utile e avere fiducia. Non è un passo indietro il Betis, al contrario è un gran club".
CHE E' SUCCESSO IN ITALIA?
"Non so dire, era tutto diverso al Barcellona, da dove arrivavo. Lì tutto riguarda il bel gioco, l'avere il pallone quasi sempre, essere offensivi e quando c'è da difendere, farlo tutta la squadra insieme. In Italia si guarda più la tattica, la difesa, l'allenatore forse ha considerato che vengono da un posto dove il calcio è molto diverso rispetto all'Italia"
PERO' QUESTO MANCINI E L'INTER NON AVREBBERO DOVUTO PENSARLO PRIMA?
"Certo non mi sarei mai immaginato di andare via dall'Inter dopo soli sei mesi. Era un grande progetto, con tanti giovani, con voglia di fare qualcosa di grande. Questo è quello che mi aveva attratto, pensavo di giocare regolarmente. E' per questo che ti comprano e scommettono su di te, immagino. Però se dopo cinque mesi ti accorgi che non puntano per niente su di te, alora devi trovare una soluzione".
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