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La sua insieme a quella di papà Angelo è stata l’era Moratti, siete entrati nel mito. Ma anche lei ha provato il momento, quello di passare la mano, del cambio, dell’abbandono: che momento è?
—«Psicologicamente lo affronti lavorando su te stesso, perché devi renderti conto che non sei padrone del mondo, che certe cose bisogna farle, con i tempi e i modi giusti. Allora non si soffre tanto e se si soffre sai che i dolori della vita sono ben altri. Bisogna vedere come e con chi avviene il passaggio. Certo che se una cosa, un bene te lo portano via, è tutto diverso: il mio auspicio è che tutto possa evolvere nel modo migliore per l’Inter».
(Fonte: Corriere della Sera)
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