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Il giorno dopo la stangata sull'Inter per i cori razzisti contro Koulibaly, al Corriere della Sera parla Massimo Moratti, che commenta così la vicenda: "Purtroppo ci ritroviamo ancora a parlare di fenomeni odiosi, di violenza, di razzismo, addirittura di morte. Il comunicato dell’Inter è ben costruito, ricorda giustamente i principi e i valori che hanno sempre animato la società. La sospensione? Può anche essere un segno. Importante è non lasciare sola la vittima, chi subisce certe offese non deve sentirsi abbandonata.
GLI ARBITRI - "Non è vero che non ci siano i mezzi, ci sono eccome. Bisogna dimostrare ai violenti, ai razzisti, il loro isolamento e gli arbitri in certe occasioni devono avere più coraggio".
IL PRECEDENTE - "Al mio primo anno ricordo un Cremonese-Inter: Ince prese un pugno da un avversario e cadde a terra. Quando si rialzò, l’arbitro sbagliò tutto e lo ammonì e dagli spalti partirono insulti, anche questi razzisti, nei confronti di Ince. La cosa bella accadde tempo dopo quando il Comune di Cremona premiò Ince. Per esempio mi sono piaciute le parole di Sala. Al di là della situazione del Paese, mi aspetto da chi sta al governo che ponga un freno a certe manifestazioni".
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