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Nella giornata di ieri, QS è uscito con la notizia di un tentativo, da parte di Massimo Moratti, di creare una mini-cordata per rientrare nell'Inter. Oggi, lo stesso QS avanza con la sua ricostruzione. Ernesto Pellegrini ha preferito non commentare per «non turbare il lavoro dei cinesi», anche perché, si sussurra, potrebbe essere lui stesso coinvolto in parte nel progetto studiato proprio dove il «re del catering» ha la residenza estiva.
Ecco la ricostruzione di QS: "L’idea, neppure troppo folle, di rimettere le mani sul club nerazzurro, è nata infatti lo scorso fine maggio a Portofino, prima che si concretizzasse il passaggio dell’Inter ai cinesi di Suning (grazie alla mediazione di Pirelli). Fu allora che i fratelli Moratti si confrontarono, anche perché bisognava decidere sulla sorte delle quote ancora in possesso di Massimo. Cedere, rilanciare o intervenire in maniera clamorosa con un nuovo piano? GianMarco disse la sua, consigliando il fratello: «Massimo, visto come si son messe le cose è meglio che lasci definitivamente. Poi, più avanti, quando tutto sarà più chiaro vedrai cosa fare».
La risposta di Massimo non fu troppo convinta: «Amo troppo questa squadra, per me è davvero difficile. Però hai ragione, ora mi faccio da parte, poi vedremo». Così Suning si prese l’Inter, a Thohir restò il 31% con Moratti alla finestra. Con un’idea fissa. Che quasi lo tormentava: riprendersil’Inter ed avere una carica operativa, non solo esterna. Perchè il ruolo di «consigliere» dei cinesi gli andava strettissimo nonostante Zhang Jindong più volte gli avesse chiesto di essere vicino alla nuova gestione come garante e consulente del nuovo corso. Thohir venderà le sue quote entro i prossimi mesi, Moratti potrebbe prenderne inizialmente una parte minima (anche il 10%), almeno per tornare ad essere presidente vero avendo al suo fianco Tronchetti Provera. Sarebbe questa la prima mossa, in attesa di trovare un paio di soci (possibilmente italiani) e della riquotazione in Borsa della Pirelli. Una scalata graduale e neppure semplicissima. Anche perché, come detto, all’interno della famiglia non tutti sono d’accordo sulla bontà del progetto. A cominciare dal fratello Gian Marco, che già in estate aveva invitato Massimo alla cautela".
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