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Moratti e la trattativa Thohir: quella battuta per sdrammatizzare…

Da mesi vive assediato. Come prima, più di prima. L’arrivo di Erick Thohir a Milano, giornate difficili, trattative da portare avanti, dire non dire, pensare a cosa è più giusto, sapere che è arrivato il tempo di spostarsi, non di...

Eva A. Provenzano

Da mesi vive assediato. Come prima, più di prima. L'arrivo di Erick Thohir a Milano, giornate difficili, trattative da portare avanti, dire non dire, pensare a cosa è più giusto, sapere che è arrivato il tempo di spostarsi, non di disimpegnarsi: l'amore resta, ma non è una colla, e non può diventarlo se è un male per l'Inter. Massimo Moratti farà tutto quello che serve per ridare al suo club slancio e innovazione, per curare la sua squadra in un momento difficile, per sanare i bilanci e se la soluzione è la cessione, allora sarà fatto. 

LA BATTUTA - Ieri sera il patron era al Consiglio d'Amministrazione della Saras. I giornalisti lo aspettano sotto la sede nella Galleria De Cristoforis. Esce dal portone e con passo lento si avvicina. Telecamera, microfono, prima domanda: "Ci dice qualcosa sui tempi della trattativa?". "Quale tratt...?", chiede con un largo sorriso. 'Sto scherzando...', aggiunge. Allontana tutto per qualche secondo, quella tensione che da giorni c'è nell'aria, quell'attesa: sdrammatizza con la sua solita ironia gentile e poi dà la sua risposta: "Credo che continueremo a scambiarci i documenti ma ne sanno di più gli avvocati. Ferragosto? L'accordo ci sarà quando saremo d'accordo su tutto, sicuramente continueremo a parlare dopo il 15".

PER IL TUO BENE  - Allontana l'imminenza dell'ufficialità, il presidente. Aspetta due secondi quando gli chiedono: "Resta alla presidenza?". E ripete: "Vedremo le necessità della società...". Ancora tensione sul suo volto. Si scioglie quando parla di mercato, di tifosi, della vittoria ai rigori contro la Juve e del Real. Tutto di nuovo allontanato. Le trattative, il futuro, quello che sarà. L'inevitabile. Che poi, fosse facile...