Moratti: “L’Inter di Inzaghi affascina. Gioca bene e porta risultati”

Il suo nome sarà legato per sempre alla storia dell'Inter. Massimo Moratti sarà in prima linea a tifare i nerazzurri stasera, come in tutte le gare, anche ora che non è più il presidente dei nerazzurri. Della gara col Liverpool ha parlato ai microfoni di Prime Video, in una chiacchierata appassionante con Julio Cesar, uno degli eroi del Triplete. Queste le sue dichiarazioni:

L'Inter di suo padre affrontò il Liverpool nel 1965.

"A Liverpool perdemmo 3-1, su un campo piccolo, pieno di gente che cantava benissimo, ma contro l'Inter e contro l'Italia. C'era una cosa organizzata bene, la squadra era molto spaventata e perdemmo male. Le squadre inglesi erano fortissime in casa loro, meno fuori casa. Noi a Milano partimmo fortissimo e vincemmo 3-0".

Ti ricordi quando abbiamo battuto il Chelsea al Meazza nel 2010?

"Non era stata una partita facile. Si era messa anche un po' storta. Poi siamo riusciti a ribaltarla".

Al Camp Nou come ti sei comportato?

"C'era l'abitudine, che io non rispettavo tanto, di vedere la partita vicino al presidente della squadra avversaria. Con Laporta eravamo amici, quindi sono stato lì, ma è stato difficile, una sofferenza unica. Alla fine mi sono scusato, girandomi verso di lui. Tu (Julio Cesar, ndr) facesti una parata strepitosa. A Madrid soffrimmo molto meno. Fu una festa, mentre a Barcellona fu una battaglia. Ci tenevo a vincerla, anche per la gente. Fu merito dei calciatori e un po' di fortuna".

L'Inter di Inzaghi ti piace?

"Affascina perché gioca bene. Dà meno l'idea di un plotone di esecuzione, quindi abbiamo avuto paura come tifosi che fosse più debole. Invece no, perché gioca bene e porta risultati. Bravo Inzaghi".

C'è una cosa che non mi hai mai detto?

"Volevo prendere Buffon, poi sei arrivato tu... (ride, ndr). Hai portato classe, ma anche tanta ironia in quello spogliatoio. Avevi un ruolo importante".