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Moratti: “Conte abbia pazienza. Zhang sperava nella Superlega. Tenga questo gruppo”
Lunga intervista concessa da Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ai microfoni de Il Giorno. Il patron di Saras è tornato sulla vittoria dello scudetto da parte dei nerazzurri e non solo: «Vorrei che i festeggiamenti per l'Inter durassero all'infinito, e per fortuna noi tifosi possiamo ancora goderne vedendo delle belle partite anche ora. Una bella dimostrazione di responsabilità visto che la squadra continua a giocare con grande determinazione».
Dottor Moratti, domani festeggerà 76 anni. Dopo lo scudetto il regalo più bello sarebbe una "spintarella" ai bianconeri...
«Per la Juve la partita è importante, ma sono certo che l'Inter pur avendo vinto il titolo vorrà onorare il derby d'Italia. E poi Conte non ha il carattere di chi vuol far felici i bianconeri... Spero sia una sfida bellissima e che l'Inter faccia un grande regalo a me e pure ai tifosi».
Che effetto fa vedere la Juve fuori dalla Champions? Forse il "Giovin Signore" Agnelli paga errori di presunzione?
«Se si vince tanto può capitare di fare errori. E' pure possibile che tutto sia dovuto al fatto di pensare di essere cosi forti da potersi permettere anche un allenatore molto intelligente ma non esperto come Pirlo piuttosto che una "svolazzata" come la Superlega... Ma Andrea (Agnelli) è uno coi piedi per terra, si rifarà. La Juve ripartirà da lui e tornerà ad essere protagonista e avversaria molto pericolosa per l'Inter».
Quella che lei chiama "svolazzata" riferendosi alla SuperLega poteva essere evitata dalle big vista la figuraccia?
«Direi che l'Inter è entrata di nascosto e ne è uscita di nascosto (sorriso, ndr)... Credo sia stata una prova di superficialità visto che in 24 ore si è dimostrata un grande insuccesso. In Italia con le scuse si chiude tutto, in Europa non so...».
L'Inter proprio non riesce a vivere la festa con serenità. Nel 2010 dopo il Triplete ci fu la fuga di Mou, adesso Zhang chiede il taglio degli stipendi...
"E' proprio nel dna dell'Inter quella di non riuscire a godersi i momenti più belli, perché c'è sempre una "grana"cui devi fare attenzione. Ma questa è l'Inter, i tifosi la conoscono e sanno sopportare. Magari gli stessi gradirebbero dei punti di riferimento della tradizione: fa un certo effetto vedere maglie che non hanno strisce e i nostri colori».
Se lei fosse stato un giocatore o l'allenatore come avrebbe reagito vedendo un presidente che torna dopo una lunga assenza, prima festeggia e poi chiede sacrifici economici?
«Credo che Zhang non lo abbia fatto apposta. Era in Cina con l'impossibilità di rientrare. Si prevedeva che in Italia non sarebbe tornato solo per portare valigie piene di quattrini ma pure per cercare di giustificare la situazione. Lo scudetto è arrivato anche per merito di Zhang, lui ha scelto Conte e fatto investimenti importanti. Certo, magari sperava nella Superlega e invece adesso gli tocca la parte più antipatica, ovvero guardare la realtà e spiegare che le cose non vanno così bene... ».
Ci sarà un ridimensionamento?
«Temo di si, partendo dalla campagna acquisti. Anche se il gruppo attuale andrebbe conservato e preservato, perché dal punto di vista psicologico, fisico e tecnico la squadra è di valore».
Che consiglio darebbe a Conte?
«Posso solo sperare che abbia la pazienza necessaria per conservare lo spirito di appartenenza dimostrato sul campo, affinchè tutto ciò gli faccia decidere di restare. Antonio ha dato dimostrazione di tenere all'Inter, i tifosi sono fieri di lui... ».
Di questa rosa c'è qualcuno che avrebbe voluto nella sua Inter?
«Sì, ma... giocando in 12, perché i miei li tengo ben stretti. Prenderei Lukaku e poi trovo molto bravo Barella... E se gli mettessero vicino Kantè... ».
Nell'anno dello scudetto è giusto ricordare chi è scomparso da poco: Bellugi e Corso...
«Mauro era un vulcano, non si è mai fermato neppure di fronte a guai incredibili. Era legato all'Inter, così come Mariolino, il giocatore di maggior classe dopo Ronaldo. Due con la pelle nerazzurra, che hanno fatto la storia del club. Ci mancano».
Andrà a San Siro per Mou?
«Inter-Roma sarà bellissima.... Ma per me non è un tradimento. La Roma è una scelta intelligente, mi sarebbe dispiaciuto vedere Josè con Milan o Juve... ».
Lo Special One si è mai pentito di essere andato via dall'Inter frettolosamente?
«Mah, spero di si" (risata, ndr)».
A proposito. Un altro suo pupillo, Mancini, potrebbe regalarci un meraviglioso Europeo...
«Roberto è bravissimo. In Nazionale ha avuto gli atteggiamenti giusti e poi tatticamente è perfetto. Sono orgoglioso che sia passato dalle vittorie con l'Inter all'Italia nel momento più complicato in cui si diceva che non ci fossero giocatori di qualità... ».
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