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Il vice presidente dell'Inter, Angelomario Moratti, ha parlato anche di mercato e di suo padre nell'intervista ad Andrea Elefante della Gazzetta dello Sport: "Mazzarri? E’ quello che ci ha convinto a progettare con lui un ciclo che possa durare il più a lungo possibile: il fatto che sia così totalmente focalizzato su quello che fa. Quasi troppo: a volte dovrebbe riuscire a rilassarsi di più. L’avete mai visto quanto fuma e come fuma dopo le partite? Anno zero? Rispetto a qualche anno fa, l’obiettivo è essere competitivi senza dover pensare per forza allo scudetto. Però parlare di anno zero può essere fuorviante: puntare in alto è un dovere, anche per motivare nel modo giusto la squadra, e sono sicuro che lui lo faccia. Ma è un dovere anche parlare chiaramente ai tifosi: l’aspettativa è tornare ai nostri livelli, ma con tempi e una progettualità diversa, che dunque abbia uno sviluppo negli anni e non a breve termine. E per esigere pazienza, bisogna comunicare in modo chiaro: questo è quello che ha chiesto Mazzarri. Noi in Champions? Ce la possiamo fare: l’Inter deve volare alto. Fondamentale è averla come aspirazione, ed è un’aspirazione legittima: se poi, ma solo poi, non dovessimo arrivarci, non sarà una condanna per nessuno. Dove sarà Guarin a fine mese? Come risponderebbe mio padre, o lo stesso Thohir: per il mercato rispondono gli uomini mercato, e vale anche per Lavezzi, Lamela e tutti quelli di cui si parla in questi giorni. Io Guarin lo vedo come un potenziale grande giocatore, che deve capire la responsabilità di caricarsi i compagni sulle spalle, come ha fatto a Napoli e nel derby. Guarin o la punta? E’ importante che la squadra segua l’allenatore e che l’allenatore confidi nei giocatori che ha: è su queste basi che verranno fatte le prossime scelte di mercato. Bilancio di questi primi quattro mesi? Sono felice che Alvarez inizi ad esprimere parte delle sue potenzialità: mi piacciono i giocatori di talento e lui ha sempre continuato a dare il massimo anche in un ambiente che lo ha avversato molto. Di migliorabile c’è la classifica: di quei 4-5 punti di cui ha parlato anche Mazzarri. Suggerì io Alvarez? Leggenda. Non ho mai dato suggerimenti, né pareri determinanti, sul mercato: non mi sarei mai permesso. Mio padre? Non è in astinenza basta vedere quanto continua a seguire la squadra. Diciamo che è un momento nuovo: respira di più, vive l’Inter con meno pressione. Ma non so se è quello che vuole davvero, abituato com’è a vivere di pressioni. Secondo me, nell’Inter o fuori, qualcosa che continui a dargliene la troverà comunque. Cosa farà adesso? Non ho idea, ma so che non è nella sua natura fare “vacanze” troppo lunghe...”
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