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Moratti: “Psg e City se ne fregano del FPF con finti sponsor. Ora noi con Thohir…”

Nel suo lungo intervento a Palazzo Cusani, davanti agli esponenti dell’esercito, Massimo Moratti ha parlato anche di Fair Play Finanzario, attaccando senza mezzi termini le società che sembrano sorde al richiamo della Uefa....

Alessandro De Felice

Nel suo lungo intervento a Palazzo Cusani, davanti agli esponenti dell'esercito, Massimo Moratti ha parlato anche di Fair Play Finanzario, attaccando senza mezzi termini le società che sembrano sorde al richiamo della Uefa. L'intervento del presidente onorario dell'Inter è stato ripreso da Telelombardia e trascritto integralmente da FCINTER1908.IT:

IL FAIR PLAY FINANZARIO SEMBRA PIU' UNA COSA ITALIANA CHE EUROPEA. COSA NE PENSA?

"Ci sono valutazioni diverse e proprietà diverse. Il Manchester United per esempio ha una storia seria, una storia che ha una certa continuità, i nuovi proprietari sono americani, non han fatto pazzie, sono infatti in una situazione perché hanno usato un certo buon senso. City, Psg, Real e Barcellona sono speciali. Le prime due sono di una proprietà che hanno voluto sviluppare la propria immagine e sono di persone che hanno grosse possibilità e che hanno avuto piacere di sfogare queste possibilità sul calcio avendone un ritorno di tante cose, immagine e capacità. Possiamo quindi non fare raffronti, a questi non gliene fregherà nulla del Fair Play Finanziario e lo superano facendo finta di farsi dare delle sponsorizzazioni da terzi che poi magari son sempre loro e quindi sono difficilmente colpibili da parte della Uefa. Il Real Madrid è la squadra del Re e il Barça è la squadra della Catalogna e difficilmente il Barcellona non possa essere supportato costantemente da tutta una Regione come è aiutato costantemente anche il Real perché è un’immagine fortissima della Spagna.

I due club hanno superato momenti di difficoltà, nonostante debiti notevoli, grazie alla loro notorietà, e hanno superato l’esame commerciale, del marketing, sapendo vendere. Al di là del taglio dei costi, avere una barca e poi vendere i remi, venduti i remi non puoi più andare: bisogna sempre fare molta attenzione sui costi, è saggio tagliare, vale per l’industria e per il calcio, ma devi guardare soprattutto alle entrate perché è lì che è la crescita. Bisogna vedere con quale fantasia vai in giro per il mondo a vendere, a vivere il tuo piacere di sviluppare una società. E' questo che conquista. Io credo possa capitare con più facilità con la manovra che abbiamo fatto cedendo l’Inter ad un proprietario che è di un Paese che tutto questo Paese con la sua nuova economia può portare cose buone all’Inter. Vale per l’Inter e per altre società e quelle sono tutte abbastanza particolari e credo che la rabbia di Platinì sia quella di non poter colpire queste società perché lì il fair play viene superato".