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Moratti: “Ritorno di Balotelli? Una battuta. Se serve qualcosa a Gennaio……”

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, riporta le parole del presidente Massimo Moratti, che parla, a margine del premio dedicato a Giacinto Facchetti, di mercato, Balotelli e il futuro immediato dell’Inter: “Un ritorno di Balotelli? Non sono...

La Gazzetta dello Sport, riporta le parole del presidente Massimo Moratti, che parla, a margine del premio dedicato a Giacinto Facchetti, di mercato, Balotelli e il futuro immediato dell'Inter:

"Un ritorno di Balotelli? Non sono pentito di averlo fatto scappare perché non l’ho lasciato scappare. Sono successe cose per cui era duro trattenerlo. E poi era giusto che Mario avesse un’esperienza di questo tipo. Ora è maturato, ma credo che continuerà a stare in Inghilterra e farà bene lì, grazie al lavoro di Mancini. Se avremmo fatto meglio ad aspettarlo? Non si è mai lungimiranti… Balotelli ha detto che tornerebbe volentieri? Averne la possibilità, lo riprenderei anche domattina. L’ho sempre stimato». Per poi chiarire: «La mia era una di quelle battute che fai quando parli di quelli bravissimi. Ma non so, non penso».

«Platini? Lui è enormemente simpatico e bravo. L’idea di ritrovare una persona che può risolvere le cose è un gran bene. Noi club italiani siamo stati i primi a dire di sì al fair play finanziario, e l’abbiamo fatto anche perché ai vertici dell’Uefa c’è lui. Finché i nostri big hanno 30 anni e poco più, non mi preoccupo. Diverso se ne avessero tutti 38 anche se chi ne ha 38 (Zanetti, ndr.) è quello che corre più di tutti… Credo comunque che sia stato giusto puntare sui giovani. Se poi non dovesse bastare, a gennaio interverremo. I grandi campioni sono quelli che cambiano davvero le cose. Bisogna vedere di trovare giocatori che siano al livello, non facile da raggiungere, di quelli della nostra rosa attuale. Il viaggio in Brasile del d.s. Ausilio? Stiamo guardando, ma quello che succede nel mondo influisce anche sul calcio. Se ci servono mastini a centrocampo? Ne sa più Ranieri. Mercato condizionato dalla classifica che avremo a fine 2011? Non credo, l’importante è che tutti capiscano che dobbiamo qualificarci per la prossima Champions».

"Io a cena con Guardiola? Assolutamente no. Se Ranieri fa bene a parlare di scudetto? Sì, nella serie A non si può mai sapere. Però dobbiamo iniziare a fare meglio, cosa che forse è difficile a livello psicologico. Bisogna cercare di sentirsi forti, bravi e umili: servirà per uscire dalla brutta situazione. In novembre non abbiamo ancora giocato e da sabato ci aspettano nove sfide in un mese. Gare decisive per cambiare marcia. Sono sicuro che la sosta ci servirà per lavorare bene. Perché l’importante è qualificarsi per la prossima Champions».