Grigoris Georgatos è stato il primo greco che è arrivato all'Inter.
primo piano
Moratti: “Ronaldo ha cambiato la storia dell’Inter. Mourinho? Se fosse rimasto…”
Grigoris era un grande giocatore. Era un giocatore enorme. Penso che sia stato uno dei migliori terzini sinistri che abbiamo mai avuto, non c'era nessun terzino sinistro come Grigoris. Che classe! Purtroppo con l'arrivo di Lippi sono successe alcune cose, è stato un peccato. Peccato, perché contavo su Grigoris per il futuro. Ho ricordi perfetti di Grigoris, come uomo, bambino e giocatore.
Come giustifichi il fatto che un greco che gioca nell'Inter sia tornato in patria?
È una decisione personale del giocatore. E in questi casi non è facile convincerlo. Purtroppo è successo ad altri giocatori di altre nazionalità. Mi rattrista non averlo potuto vedere per anni. Mi rattrista non averlo avuto sia dal punto di vista calcistico che caratteriale. Avremmo risolto il problema a sinistra per molti anni.
Ricordi le trattative con l'Olympiakos a quel tempo? Erano difficili?
"No no. Siamo sempre stati chiari. C'era trasparenza da entrambe le parti. Ognuno farà sempre i propri interessi, ma tali erano le aspettative create da questo giocatore".
Karagounis?
"Karagounis è uno dei più amati di tutti i giocatori passati dall'Inter. Non era solo un ottimo giocatore, ma anche molto generoso. Molto semplice nei rapporti umani, generoso con i membri del gruppo. Soprattutto, però, un ottimo giocatore. Rimarrà nella storia dell'Inter come un giocatore importantissimo e allo stesso tempo molto caro a tutti”.
Anche Lambros Choutos ha indossato la maglia della squadra. Il tuo rapporto con Lambros?
Molto forte. Bambino molto gentile e terribile. Avrebbe potuto fare una carriera più lunga all'Inter, ma poi prestavamo giocatori per fare esperienza. Sono un grande amico dei giocatori greci. Sono sempre stati onesti, legati indissolubilmente alla squadra.
Ricordi qualche aneddoto personale con Georgatos, Karagounis o Choutos?
Non sono bravo in questo. Ma ricordo molto Karagounis. Andava dalla panchina allo spogliatoio come un matto per dirmi quanto voleva entrare a giocare. Avresti dovuto guardarlo guardare la partita. Continuava a parlare. Non stava solo giocando con la sua condizione fisica, ma anche con la sua mente. Ho avuto un rapporto molto umano e bellissimo.
Ti ricordi se volevi prendere un altro greco?
Non ricordo, forse per l'età (ride). Era un difensore greco che volevamo prendere, ma non ci siamo riusciti. Non ricordo il suo nome.
© RIPRODUZIONE RISERVATA